Nuova voce e nuovo volto di San Zenone
Grande festa, domenica 8 ottobre, per la comunità di Maclodio: finalmente le campane della torre campanaria tornano a suonare, e la chiesa torna a splendere fresca di restauro
“Alla torre mancava la sua voce. Ora finalmente quella voce è tornata” assicura don Tiziano Goretti, guida della parrocchia di San Zenone di Maclodio, nella bassa bresciana. “Il suono delle campane allieterà e scandirà le giornate dei fedeli, così come il richiamo della voce di Dio.”
Le campane mancavano ormai dal 2011, quando l’ex parroco le aveva fatte rimuovere. Domenica sono tornate al loro posto, ciliegina sulla torta di una più vasta opera di restauro che ha riportato l’intera chiesa e gli ambienti circostanti ad un nuovo splendore.
“Le campane mancavano da 6 anni. È una ricorrenza particolare, perché anche durante la Seconda guerra mondiale le campane furono rimosse per ben 6 anni, e ricollocate solo nel 1949” racconta don Tiziano. “Quando monsignor Monari mi chiese di trasferirmi a Maclodio, nel gennaio 2016, trovai qui in parrocchia una situazione di stallo: i lavori di restauro della chiesa erano fermi, le campane mancavano. Così mi sono rimboccato le maniche, ho sbrigato le pratiche burocratiche necessarie e i lavori hanno ripreso il via: finalmente, il mese scorso, siamo arrivati alla fine.”
Gli interventi di restauro hanno interessato tutti gli ambienti – soprattutto esterni – della parrocchia, nessuno escluso. Dalla chiesa alla canonica, ora ristrutturate secondo le moderne norme antisismiche, dal campo sportivo, completamente rifornito di luci a led, alle aule dell’oratorio dove i ragazzi si ritrovano per il catechismo. Fino al campanile, appunto, che ora ha riavuto le sue campane, benedette in occasione dell’inaugurazione; secondo tradizione, la prima è nominata in onore della Santissima Trinità, la seconda a Maria Madre di Misericordia, la terza patrono di Maclodio, San Zenone, la quarta a San Giuseppe e la quinta a protezione del popolo maclodiese.
In totale si parla di circa 370mila euro di lavori e “non un centesimo è stato chiesto agli istituti bancari” assicura don Goretti. L’intera somma, infatti, è stata devoluta come offerta dagli stessi fedeli della parrocchia. “Una cosa sorprendente, se si pensa al difficile periodo economico. Eppure la risposta dei parrocchiani è andata oltre ogni aspettativa.”
Merito anche del Comune, che ha colto l’occasione per restaurare completamente la piazza del paese, antistante la chiesa, e inaugurarla domenica unendo la comunità civile e religiosa in un’unica grande festa.
Per l’evento circa un migliaio di persone si sono riunite in piazza per partecipare al simbolico taglio del nastro, seguito dalla messa inaugurale, dalla tradizionale processione per la Madonna del Rosario che cade la seconda settimana di ottobre, e per finire dai fuochi d’artificio.