Nuova cappella per "La Celeste"
Solidarietà, amore per i malati, volontariato, terzo settore, servizio, comunità. Si sono intrecciati tra di loro sabato scorso in occasione della benedizione della nuova cappella della comunità protetta “La Celeste” di Orzinuovi
Solidarietà, amore per i malati, volontariato, terzo settore, servizio, comunità. Si sono intrecciati tra di loro sabato scorso in occasione della benedizione della nuova cappella della comunità protetta “La Celeste” di Orzinuovi. Al piano terra della struttura di tre piani gestita dai Fatebenefratelli di Brescia è stato ricavato un locale dedicato a San Giovanni di Dio per il raccoglimento, la preghiera e la celebrazione delle funzioni religiose.
La chiesetta è stata affrescata da un’artista di fama internazionale, Antonella Falcioni, che per la comunità ha allestito anche uno splendido percorso di Arte Terapia. Se capisci la chiesa, capisci anche la comunità “La Celeste”. Sulle pareti si staglia San Giovanni di Dio intento a salvare i malati assistito dall'arcangelo Raffaele, il “guaritore”, l’angelo della salute; e poi San Pietro, con le chiavi; Maria, Gesù consolatore. E dietro l‘altare domina Gesù misericordioso con il suo Sacro Cuore. Una affresco dedica la chiesa “a tutti i benefattori che hanno collaborato alla realizzazione di quest'opera”. Perché la Fondazione Sagittaria per la Salute Mentale Onlus presieduta da Maria Teresa Bettera a cui fa capo La Celeste, è’ una casa plurale, a cui partecipano Comune, Parrocchia, Terzo Settore, volontariato, società civile, i Fatebenefratelli. Sabato la Messa è stata celebrata dal parroco di Orzinuovi, don Domenico Amidani, presente fra Marco Fabello, direttore generale dell'Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia.
“La Celeste” è una comunità “Doppia diagnosi”. Si chiama così in quanto fornisce risposte riabilitative a pazienti che presentano disturbi derivanti da uso di sostanze stupefacenti o alcool, associati a patologie psichiatriche. La Fondazione Sagittaria nasce ad Orzinuovi nel 2000 e persegue finalità di solidarietà sociale a favore di persone con gravi disagi psichiatrici e promuove iniziative della cura e ricerca scientifica nel campo della difesa della salute mentale. La struttura è accreditata in Regione e dispone di 20 posti a cui sono ammessi soggetti ambosessi e maggiorenni. Sono presi in carico e vengono curati 24 ore al giorno, seguiti da una équipe composta da coordinatore, psichiatra psicoterapeuta, terapista della riabilitazione psichiatrica, educatori e infermieri professionali, operatori sociosanitari, assistente sociale. La comunità sorge accanto al centro diurno La Cascina, ed è stata inaugurata nel novembre 2006, al termine di un complesso lavoro che ha visto l’impegno comune anche dell’Asl di Brescia, delle aziende ospedaliere di Desenzano e di Chiari, e della Cooperativa La Nuvola. Quest’ultima infatti, nella condivisione degli obiettivi, ha collaborato, sin dalla sua nascita, con la Fondazione. La Nuvola ha trasferito qui, nel Centro Diurno “La Cascina”, parte delle proprie attività riabilitative. “La fragilità” ricorda fra Marco Fabello “porta dipendenza, ma l'errore è trattare il malato come qualcuno che deve obbedire, invece che qualcuno da servire.