Negli ospedali con “Dignilife”
L’Ospedale Civile e la Poliambulanza saranno dotati di due macchinari in grado di contrastare la perdita dei capelli nei malati oncologici
Un macchinario è già stato acquistato da Esa e verrà donato al Civile, all’Unità multidisciplinare che si occupa di tumori al seno, l’altro verrà invece noleggiato dall’Associazione presieduta da Nini Ferrari e consegnato alla Poliambulanza. L’obiettivo è però, anche in questo caso, di dotare la Fondazione Poliambulanza del macchinario per un tempo illimitato tramutando il noleggio in acquisto, entro il 2016, grazie alla generosità dei sostenitori.
“Essere e sentirsi normali anche nella malattia”: è questo l’obiettivo a cui tende il progetto, ha sottolineato Pia Cittadini.
Tra le ricadute della chemioterapia si registra infatti la perdita dei capelli, uno dei più comuni effetti avversi che colpisce indistintamente uomini e donne. Durante la chemioterapia, i farmaci citostatici somministrati esplicano il loro effetto su tutto il corpo. Questo significa che il loro bersaglio saranno tutte le cellule del corpo e non solo le cellule cancerose.
Sfortunatamente, anche i follicoli piliferi sono colpiti dall’effetto di inibizione della crescita dei citostatici, e questo può comportare la perdita dei capelli. Tuttavia se il cuoio capelluto viene raffreddato durante la chemioterapia, è possibile prevenire o ridurre notevolmente tale perdita.
La nuova cura si chiama “Dignilife”: durante la somministrazione intravenosa della chemioterapia, la paziente indossa una cuffia in silicone all’interno della quale circola un liquido refrigerante in modo che il cuoio capelluto venga raffreddato con conseguente riduzione della perdita dei capelli.
La ragazza. Perché un macchinario di questo tipo è tanto importante? “Anzitutto perché fornisce al paziente la possibilità di scegliere. Devi essere operato, devi fare le terapie”, ha spiegato Elisabetta, una giovane donna che si è sottoposta con successo alla procedura contro la caduta dei capelli. “Con questa soluzione una persona può scegliere di cambiare leggermente il proprio trattamento”. “Ogni piccola situazione che si può scegliere in una situazione del genere — ha evidenziato Elisabetta — può fare la differenza”. Certo, in tale frangente l’importante “non è essere belle, si vuole solo essere normali”.
In linea con la sua mission, “Fondazione della Comunità Bresciana onlus, da sempre in prima linea per sostenere e rispondere concretamente alle esigenze del territorio — ha dichiarato Pia Cittadini — ha apprezzato e condiviso le motivazioni e le finalità di questa lodevole iniziativa”. Per tali motivazioni la Fondazione di via Gramsci ha stanziato un finanziamento straordinario, fuori bando, di 20mila euro.
A carico di Esa: i 60mila euro necessari all’acquisto del macchinario destinato al Civile e i costi del noleggio per l’apparecchiatura
affidata alla Poliambulanza. “Abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa — ha commentato il presidente Nini Ferrari — per le performances elevatissime che questa macchina garantisce. La perdita dei capelli è estremamente limitata, non è percepibile dall’occhio umano”. “Questi risultati, queste performances — ha chiosato Ferrari — ci hanno indotto a pensare che la città non potesse non essere dotata di un macchinario di questo tipo”.
REDAZIONE ONLINE
12 nov 2015 00:00