Nawal e Nasser. Due storie di speranza al Ventunogrammi
La Libreria Paoline e Ventunogrammi presentano, con la Caritas diocesana, l’Azione Cattolica, le Acli, i Focolari e l’Ufficio diocesano per l’impegno
sociale, i libri “Nawal-L’angelo dei profughi” e “Nasser da clandestino a cittadino”, due storie di coraggio e di speranza
Intervengono i giornalisti Luciano Zanardini (autore del libro Nasser. Da clandestino a cittadino) e Daniele Biella (autore del libro Nawal. L’angelo dei profughi). È presente Nasser. Contributi Video di Nawal. Presentazione organizzata da Paoline e Big Bang Cooperativa Sociale, in collaborazione con
Diocesi di Brescia, Azione Cattolica Italiana (Consiglio diocesano di Brescia), Movimento dei Focolari, ACLI provinciali di Brescia, Fondazione Opera Caritas San Martino. (Per l’occasione, il locale offre la possibilità di aperitivo a 5 euro).
L’appuntamento è venerdì 10 giugno dalle 18.30 presso il locale Ventunogrammi di viale Italia 13/B a Brescia. Saranno presenti gli autori (Daniele Biella e Luciano Zanardini) e i due protagonisti
Nawal vive con il cellulare sempre all’orecchio. E a Catania, ma anche lungo tutto lo Stivale, col tempo molti si sono uniti a lei in quest’opera di soccorso e di sostegno. Con alle spalle una vita di impegno civico e solidarietà, nonostante la giovane età, oggi è un punto di riferimento per quegli sfortunati e le loro famiglie, ma anche per le autorità che si occupano degli immigrati (sebbene non l’abbiano mai incontrata ufficialmente) e per molti media - locali, nazionali e internazionali – che, occupandosi degli sbarchi di profughi, la contattano, la intervistano, parlano di lei (ne hanno parlato, tra gli altri, il Times, Al Jazeera, Repubblica, RaiTre, SkyTG24). Daniele Biella, sposato e padre di due figli, giornalista (fa parte del team della testata Vita), impegnato anche nell’educazione e nel sostegno di ragazzi in difficoltà, ce la fa conoscere più da vicino.
Il giornalista Luciano Zanardini ha raccolto la testimonianza di Nasser in un libro, in cui viene raccontato il suo percorso, i suoi sentimenti, la sofferenza. Giunto nel nostro Paese, Nasser impara un mestiere e si migliora giorno dopo giorno. Riesce a instaurare un buon rapporto con un anziano ristoratore, burbero per i più e forse anche un po’ prevenuto nei confronti degli stranieri. Ma Nasser, non disdegnando il necessario apprendistato,
ne diventa socio e nel giro di pochi anni trasforma i suoi investimenti. Oggi è proprietario di tre pizzerie e aiuta altre persone meno fortunate di lui. Nella sua esperienza, fiducia e speranza si sono unite a una profonda spiritualità, dove la presenza di Dio ha giocato un ruolo importante.
La forza della testimonianza di Nasser è quella di dare una prospettiva lucida e obiettiva del tema immigrazione (e dei problemi ad esso connessi), senza assumere posizioni ideologiche.