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Brescia
di M. VENTURELLI 07 lug 2016 00:00

Maurizio Tira: la mia idea di università

Intervista al nuovo rettore della Statale: nel suo programma tante novità e la collaborazione con le altre realtà dell'alta formazione bresciana

A pochi giorni dalla sua elezione a nuovo rettore dell’Università di Brescia, “Voce” ha raggiunto Maurizio Tira,che inizierà il suo mandato il prossimo mese di novembre.

Qual è la sua idea di università?

La mia idea di università è quella di una comunità inclusiva fatta di studenti, di personale tecnico-amministrativo e di docenti che contribuisce alla formazione culturale e umana dei giovani e all'aumento della cultura attraverso la ricerca. L’università di Brescia, da questo punto di vista, può vantare grandi potenzialità, forse non ancora del tutto espresse, essendo un ateneo ancora molto giovane. Credo che esistano tutte le premesse per un buon lavoro sia nel territorio bresciano e, allargando un po’ il nostro raggio di influenza, anche in quello della Lombardia orientale.

Nel suo programma torna spesso il concetto di un rinnovato rapporto con la città…

Il rapporto con la città c’è da sempre, perché fu la città a volere fortemente la sua università. Quello che oggi, forse, serve è incrementare la vision, il camminare cioè insieme verso quella Brescia del futuro che oggi facciamo un po’ fatica a immaginare perché rispetto alla stagione in cui nacque l’università presenta sfide decisamente diverse, prospettive di sviluppo economico evidentemente mutate, sfide della sostenibilità ambientale ancora inedite.

A Brescia tiene banco da anni il tema della sinergia tra università e mondo della produzione. Si tratta di un tema che intende approfondire?

Assolutamente. Già ho avuto modo di dire che il mio primo atto ufficiale da rettore sarà quello dell’indizione degli stati generali di Brescia, città universitaria. L’esperienza degli stati generali dell’economia dei primi anni 2000 è ormai superata e serve qualcosa di nuovo per una città ricca e complessa com’è Brescia. Dobbiamo immaginare un nuovo modello di sviluppo sostenibile ma in collaborazione con tutti i mondi vitali che formano il tessuto bresciano, sia quello imprenditoriale ma anche quelle del Terzo settore.

C’è nel suo programma un passaggio critico sull’università “health & wealth”...

L’idea di fare ricerca interdisciplinare su un campo così importante come la salute e il benessere è sicuramente una cosa positiva, quindi il progetto strategico continuerà ad essere una delle tematiche di ricerca del nostro Ateneo. Quello che non condivido è la coincidenza tra un tema di ricerca e l’università tematica. L’universitas è per sua stessa definizione un luogo in cui ci stanno dentro tutti i tipi di ricerca, con pari dignità. L’idea di universitas, quindi, contrasta con il tema di università tematica. continuerò il progetto salute e benessere, cercando di identificare almeno un altro paio di progetti da sviluppare nel corso dei sei anni di durata del mio rettorato.
Avevo pensato, ma sono ancora percorsi tutti da verificare, al tema dei beni comuni, piuttosto che a quello delle nuove popolazioni, tematiche che sfidano la città di Brescia e che possono aggregare diverse competenze del nostro ateneo.

Nel suo programma si parla anche di collaborazioni...

Collaboro da anni con l’Università cattolica sulle tematiche ambientali e dunque su questo versante non ci sono grandi sforzi da compiere. Il tema di Brescia città universitaria chiede la definizione di un progetto strategico che coinvolga tutte le espressioni dell’alta formazione presenti sul territorio, proprio a partire dalle due università cittadine.
M. VENTURELLI 07 lug 2016 00:00