Maroni e il bonus bebé negato ai figli adottati
Per il presidente della Regione Lombardia si tratterebbe di una polemica inutile perché si tratta di un incentivo alla natalità. L'intervista al consigliere Michele Busi
Nei giorni scorsi il bonus sarebbe stato rifiutato a una famiglia con ben tre figli adottati, l’ultimo dei quli acconto nello scorso mese di dicembre, entro dunque i termini previsti dalla delibera regionale.
Il regolamento adottato dalla Regione prevede infatti l’erogazione di un assegno alle famiglie che abbiano un Isse al di sotto dei 30mila euro annui e che entro il 31 dicembre 2015 abbiano avuto il secondo o il terzo figlio. Alla coppia, però il bonus sarebbe stato negato perché non in possesso dei requisiti richiesti. Per Maroni, come hanno riportato gli organi di informazione, la questione sarebbe infondata perché il bonus in oggetto non rientra nelle misure a sostegno della famiglia, ma per la natalità.
Le opposizioni. Per le opposizioni, che si sono immediatamente attivate, la non concessione del bonus bebè alla famiglia che, con generosità si è aperta all’accoglienza, rappresenterebbe una vera e propria discriminazione. Di qui la scelta di presentare una mozione per chiedere non solo l’estensione del bonus bebé a tutte le famiglie adottive, ma anche l’ampliamento di tutte le misure a sostegno delle famiglie e per ridurre le rette delle case di riposo e i ticket sanitari.
Michele Busi. Anche Michele Busi, consigliere regionale di Patto Civico, ha condannato la misura adottata dalla giunta regionale. “Il fatto che Maroni sostenga – afferma – che nella scelta di non estendere il bonus alle famiglie adottive non ci sia nulla di strano è quanto meno bizzarro. Quando un bambino adottato viene accolto in famiglia è veramente come se nascesse una seconda volta e dunque anche se la misura della giunta dovesse essere intesa come una sorta di incentivo alla natalità non ci sarebbe alcuna ragione per non estenderla anche ai figli adottati”. Di qui l’impegno di Busi e del suo gruppo perché la giunta Maroni ponga rimedio all’errore commesso.
Discriminazione. “Di fatto – continua Busi – la misura adottata da Maroni introduce una vera e propria discriminazione tra le famiglie lombarde”. Servono dunque risposte chiare e certe per tutte quelle famiglie che danno un futuro certo a bambini che diversamente sarebbero destinati all’abbandono e che, anche solo per questo, dovrebbero essere sostenute e aiutate.
M. VENTURELLI
19 feb 2016 00:00