Marco Bonati da Montichiari a Lanzarote
Marco Bonati, 32enne di Montichiari, racconta la sua esperienza di lavoro e vita all'estero, spiegando quali sono i lati positivi e quali i negativi di un trasferimento oltre i confini del proprio Paese d'origine. Bonati si è inoltre candidato come consigliere comunale per il Partito Socialista Operaio Spagnolo
Lasciare il proprio Paese per cercare fortuna all’estero è una condizione diffusa tra i giovani italiani, ma nel caso di Marco Bonati, 32enne monteclarense che da due vive a Lanzarote, l’obiettivo è stato non solo quello di realizzarsi professionalmente, ma altresì di integrarsi appieno nella comunità prescelta. “Dopo aver collaborato con l’azienda di famiglia avevo bisogno di trovare una strada che fosse mia – confessa a La Voce del Popolo – ed avendo sempre amato la Spagna per la sua vivacità, la storia e la cultura, ho deciso di fare il salto”. Le difficoltà non sono mancate “perché in ogni luogo vi sono lati positivi e negativi”, ma il suo spirito di intraprendenza gli ha consentito di procedere spedito ed oggi, grazie a conoscenze costruite negli anni, lavora in un bar irlandese, “arrotondando” lo stipendio con lezioni private di spagnolo ed inglese.
Dicevamo dell’integrazione: Marco, infatti, si è candidato come consigliere comunale nelle liste del Psoe alle prossime elezioni del 26 maggio, “una scelta che viene da lontano. Sono stato nel passato, infatti, anche candidato consigliere provinciale a Brescia con ruoli di rilievo nella mia città. La deludente situazione italiana mi ha portato ad abbandonare la politica attiva, ma la vocazione è sempre rimasta dentro di me: qui in Spagna la realtà è molto più stimolante e ciò ha fatto rifiorire l'impegno perduto”. Marco ha trovato nella penisola iberica maggiore senso di appartenenza ed ora spera di “contribuire a rendere i miei ideali di giustizia sociale e di libertà più vicini e realizzabili per chi verrà dopo di me, in questa terra che è un punto d'incontro per persone provenienti da tutto il mondo, un laboratorio di convivenza ed inclusione dal quale prendere spunto”.