Marciando per la pace
Solo mettendoci impegno, amore, dedizione e passione possiamo offrire alle future generazioni un contesto culturale migliore. Il racconto dell'iniziativa andata in scena a Castrezzato
Da anni la parrocchia e l’oratorio di Castrezzato in collaborazione con l’Azione Cattolica organizzano la marcia della pace, un evento sostenuto anche dall’Amministrazione Comunale e da tutte le Associazioni castrezzatesi che hanno dato un contributo indelebile attraverso la loro disponibilità e sensibilità affinchè questo evento sia come il piccolo seme che, crescendo, porta frutto. Attraversando le vie del paese, si potevano notare, esposte nelle vetrine dei negozi, le bandiere della pace che, con i loro colori sembravano inneggiare alla gioia della pace. Non solo canti, ma anche riflessioni tratte dal messaggio del Santo Padre, scritte in occasione della giornata mondiale della pace, ci hanno accompagnato durante il percorso. I temi affrontati hanno riguardato: la memoria, la speranza, il dialogo, l’ecologia e la riconciliazione e sono stati approfonditi in modo esemplare dal Maresciallo Capo Luigi Lardelli, da un rappresentante di tutte le associazioni, Roberto Rossini, dal sindaco Giovanni Aldi e dal sindaco dei ragazzi, Alice, con la sua giunta giovanile, da un gruppo di ragazzi che rappresentavano le scuole del paese e infine dal parroco, don Mario Stoppani. L’intervento del Maresciallo Capo ha ricordato l’importanza dello studio critico del nostro passato perché attraverso la sua conoscenza possiamo imparare a non compiere i medesimi errori. Il presidente dell’Avis Rossini ha rimarcato con fermezza il bisogno di avere donatori di un bene prezioso come quello del sangue. Il sindaco Aldi ha posto una domanda: “Tutti noi siamo disposti al dialogo, al rispetto alla sincerità, all’onestà, alla fiducia, alla pazienza e all’ascolto? Dobbiamo partire proprio da questi concetti-valori, che dovrebbero essere alla base del nostro vissuto quotidiano, per riscoprire il vero valore della vita, della pace e dell’arte di saper vivere insieme agli altri. Il tragitto, prima di giungere alla tappa conclusiva, ha toccato anche il tema dell’ecologica, mentre, davanti alla Chiesa parrocchiale, Mons. Stoppani ha affermato che la casa della pace deve essere fondata su quattro pilastri: la giustizia, la verità, la libertà e l’amore, tutti ugualmente fondamentali, se solo uno mancasse crollerebbe l’intero edificio. Infine, giunti in oratorio, la fiaccola, portata di tappa in tappa, da diversi tedofori è stata utilizzata per accendere il fuoco della pace, con la consapevolezza che non possiamo cambiare le sorti dell’intero globo, ma possiamo, attraverso piccoli e consueti gesti, infondere nelle nostre abitudinarie azioni germogli d’amore nei confronti della comunità, del nostro vicino di casa e dell’altro chiunque esso sia. Nonostante il freddo, tutti i presenti, bambini, adolescenti, genitori, nonni hanno saputo, con entusiasmo, dare voce alla pace e infondere speranza ad una umanità spesso smarrita. Solo mettendoci impegno, amore, dedizione e passione possiamo offrire alle future generazioni un contesto culturale migliore. A fine serata ci siamo salutati con un augurio, che speriamo si possa concretizzare, ovvero di farci testimoni di pace e di dipingere, con i colori della pace, la nostra vita e quella degli altri.