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Berlingo
di SERGIO ARRIGOTTI 02 dic 2015 00:00

Macogna: arriva lo stop della Provincia

La Provincia “ha congelato” la discarica Macogna. Il Broletto ha diffidato la Drr, società titolare del sito, a proseguire l’attività di smaltimento rifiuti

La Provincia “ha congelato” la discarica Macogna. Il Broletto ha diffidato la Drr, società titolare del sito, a proseguire l’attività di smaltimento rifiuti nella cava dismessa posta fra Berlingo, Travagliato, Rovato, e Cazzago San Martino.

Soddisfatti parzialmente i comitati spontanei di cittadini che da mesi presidiano l’ingresso della discarica e che per l’inverno hanno attrezzato una Baita. Così come Legambiente, da sempre in prima file in questa battaglia, che plaude alla diffida inoltrata alla Drr.

In sostanza la Provincia ha dato ragione ai comitati. Che avevano denunciato come in quella discarica fossero riversate sostanze che in quella quantità non avrebbero dovuto esserci. Lo affermano concordi le analisi dell’Arpa; i controtest dei gestori; le analisi commissionate dal Comitato No-Discarica. Sono presenti sostanze inquinanti fuori norma in misura fino a tre volte superiore ai limiti consentiti.

Da qui il provvedimento della Provincia: i gestori “hanno operato in contrasto con le condizioni e le prescrizioni dettate dall’autorizzazione e con la normativa ambientale”. La Provincia si riserva inoltre di varare ulteriori provvedimenti sulla base dei risultati dell’inchiesta della Procura (indagati i vertici della Drr e di Alfa Acciai, da cui provengo le scorie). Non è però ancora finita. La Drr ha 60 giorni di tempo per presentare eventuale ricorso al Tar, e quattro mesi per impugnare la diffida difronte al Presidente della Repubblica. Ma nel frattempo l’attività resterà ferma.

I sindaci dei Comuni coinvolti, e di cui pende al Tar un ricorso per bloccare la discarica, volevano di più. Dice il sindaco di Berlingo Cristina Bellini: “Una diffida è un passo avanti, ma davvero il minimo: dalla Provincia ci aspettavamo molto di più visto che in caso di pericolosità o dannosità dell’attività esercitata l’autorizzazione provinciale prevede esplicitamente che il Broletto possa procedere non solo alla diffida, ma anche alla sospensione o alla revoca dell’autorizzazione”.
SERGIO ARRIGOTTI 02 dic 2015 00:00