La vista recuperata a Morrumbene
Grazie a una donazione, nella missione dove opera don Piero Marchetti Brevi sono arrivati dei nuovi occhiali
“A Morrumbene, in Mozambico, alcune decine di persone possono finalmente vedere i dettagli di ciò che le circonda grazie alla generosità di Dario e Francesca Ramera, titolari dell’Ottica Begni di Chiari”. Inizia così uno dei post di Facebook di Mario Angeli, ex dirigente scolastico di Chiari, amico da tempo della missione di Morrumbene guidata da don Piero Marchetti Brevi, curato all’oratorio della città clarense all’inizio degli anni Duemila.
Dietro al post c’è l’ennesima iniziativa di solidarietà promossa a favore della missione, e c’è la donazione di un centinaio di occhiali da vista da parte dell’ottica Begni. Occhiali solidali. Il tutto nasce dal fatto che Angeli nei suoi viaggi in Mozambico si è accorto che nessuno al villaggio portava gli occhiali. Non certo perché tutti dotati di una vista perfetta, ma per la mancanza in zona di oculisti, di negozi di ottica e l’assoluta mancanza di soldi per poterli acquistare. Da qui è nata l’idea di questa donazione che ha visto l’ottica Begni spedire in Africa cento montature con relative lenti, destinate per ora a curare gli effetti della presbiopia, più facile da misurare che non la miopia, che invece richiede esami medici più accurati. Alla missione è stato donato anche un ottotipo per misurare la patologia. Quella degli occhiali di solidarietà è solo l’ultima delle iniziative grandi e piccole a cui ha dato vita l’affetto di Chiari per don Piero e per la missione di Morrumbene. Grazie all’azione di Angeli e dell’Associazione Calima Onlus, negli anni forte è stato il sostegno alla missione.
L’11 settembre prossimo in Villa Mazzotti si terrà la terza edizione della cena benefica “Il gusto della solidarietà”. Alla prima edizione parteciparono in 160, alla seconda in 230, quest’anno si spera in ancora di più. Nel presentare l’evento gli organizzatori hanno ricordato alcuni dei risultati raggiunti in questi anni: cinque scuole materne costruite, 10 pozzi per l’acqua potabile, falegnameria, sartoria, azienda agricola, borse di studio, arredi e materiale didattico, sostegno agli indigenti. Ma resta ancora tantissimo da fare.