La vicinanza del Vescovo a Manerbio
Dopo essere stato a Orzinuovi, mons. Tremolada è sceso nella comunità della Bassa, una delle più colpite dal coronavirus, per la celebrazione della Santa Messa. Al termine, con le reliquie di San Rocco la benedizione. il parroco don Tuccinardi: "Dal 9 marzo scorso 60 morti"
Proseguendo nel cammino per portare la sua vicinanza e quella della Chiesa bresciana alle comunità più toccate dall’emergenza sanitaria, mons. Tremolada ha fatto tappa ieri a Manerbio, per la celebrazione della Santa Messa nella parrocchiale di San Lorenzo. Il Vescovo è stato accolto don Alessandro Tuccinardi che, insieme agli altri sacerdoti della comunità, ha sottolineato le sofferenza della comunità, che dal 9 marzo scorso ha visto la morte di sessanta persone (ricordate ogni sera durante la celebrazione preghiera delle 20.30 che diventa occasione di vicinanza alle famiglie), ma ha anche lodato l’impegno che tutta la comunità manerbiese sta mettendo in campo in questa prova tanto difficile, a partire dal sindaco Samuele Alghisi, per prestare assistenza a chi si trova in condizioni di bisogno. “Accanto all’altare maggiore – ha continuato il parroco – abbiamo voluto accendere il cero che ogni anno l’amministrazione comunale dona a San Costanzo perché possa aiutare la nostra comunità”. Una comunità che i sacerdoti cercano di raggiungere attraverso la radio parrocchiale, internet, Facebook e Youtube.
Anche la messa che mons. Tremolada ha celebrato in una chiesa vuota, è stata trasmessa dalla radio parrocchiale. Il suo primo pensiero è andato ai morti, a chi sta lottando contro il coronavirus (gli ultimi dati diffusi ieri dall’Ats Brescia parlano di 138 positivi e di 30 decessi per la comunità della Bassa, ma sono ben diversi da quelli ricordati dal parroco, alle loro famiglie, a tutto il personale sanitario impegnato nel locale nosocomio. “Il nostro pensiero – sono state le sue parole – è accompagnato dalla fede ed è questa che ci rende saldi. Rimaniamo in piedi nonostante questa tempesta in cui ci troviamo. Il Signore ci ha promosso di essere con noi tutti i giorni, sino alla fine del mondo e ci dice di dare spazio nel nostro cuore al turbamento. L’eucaristia che celebriamo è il fondamento della speranza”. Al termine della celebrazione il vescovo Tremolada si è portato sul sagrato della parrocchiale e, con la reliquia di San Rocco, ha benedetto i quattro punti cardinali del paese perché possa essere liberato dall’epidemia.
Il giorno precedente il Vescovo era stato al Centro pastorale Paolo VI di Brescia per far sentire la sua vicinanza alle persone che nella struttura messa a disposizione della diocesi stanno vivendo l’ultima parte del cammino prima della definitiva guarigione, e al personale volontario che si occupa di loro. Nei prossimi giorni sarò poi per dei momenti di preghiera in Poliambulanza e agli Spedali Civili, mentre nel pomeriggio di domani tornerà al cimitero Vantiniano per la benedizione della salme dell’epidemia, un gesto che manterrà sino al termine dell’emergenza sanitaria.