La scuola Giardino diventa caseificio
Dopo più di due anni, gli studenti del "Giardino" potranno usufruire di un moderno laboratorio caseario
Là dove c’erano gli spogliatoi dei caseari sorgeranno nuovi laboratori didattici per gli studenti della scuola di agraria “Giardino” di Orzivecchi. Dopo un'attesa durata più di due anni gli studenti avranno da fine ottobre a disposizione un laboratorio caseario tutto nuovo per imparare l’arte del formaggio, dotato di tecnologie d’avanguardia.
Nel nuovo laboratorio gli studenti del “Giardino” impareranno a produrre burro, mozzarella, caciotta, yogurt, crescenza, ricotta, formaggi molli e semicotti. Il laboratorio su un lato sarà rifinito con una grande vetrata; così che le scolaresche in visita didattica, o le delegazione di visitatori, potranno assistere alle lavorazioni svolte dagli allievi. Il laboratorio, precisano con soddisfazione i docenti “sarà a norma e dotato delle migliori tecnologie. Questo permetterà di conservare, stagionare e vendere i formaggi. Permettendo alla scuola di ricavare qualche utile. Fino ad ora invece si era costretti a buttare tutto nell’impianto a biogas del caseificio”.
L'istituto Giardino, nasce dalla prestigiosa “scuola del latte” voluta dal Pastori a fine ottocento presso l’azienda di sua proprietà a Orzivecchi. Oggi è gestito dalla Fondazione IAR (Istituzioni Agrarie Raggruppate) e conta 150 studenti, ragazzi e ragazze, divisi in 10 classi, dalla prima alla quinta.
La collaborazione con la cooperativa casearia Giardino è sempre stata forte, la scuola ne è quasi la naturale continuità. La cooperativa ogni anno sostiene l’istituto con l’erogazione di 50 quintali di latte e la fornitura di energia, gas e acqua per il lavaggio dei formaggi. Anche gli ambienti degli spogliatoi in cui ricavare i nuovi laboratori sono stati donati dal caseificio. Così come la cooperativa ospitava presso suoi ambienti i laboratori vecchi. Dello IAR invece il finanziamento di quanto necessario per realizzarli. I nuovi laboratori nascono così, grazie a questa particolare felice simbiosi di tre soggetti nati dal lavoro e dall’amore per l’agricoltura di Giuseppe Pastori.