La questione infinita dell'acqua non depurata
I tre Comuni coinvolti con i sindaci procederanno all'appalto di piccoli interventi locali connessi con la raccolta fognaria, puntando entro il 2016 a far approvare nelle sedi competenti il progetto esecutivo. I cittadini hanno di che lamentarsi degli amministratori che dal secolo scorso non hanno saputo nemmeno avviare l'opera per mettere adeguati impianti di filtraggio e ripulitura delle acque reflue che rappresenta un minimo di civiltà
Il rischio è, però, di pagarne un altro, quello più o meno paludato che i Comuni saranno costretti ad imporre a causa delle multe comminate dall'Unione Europea. Ecco, quindi, che ad autunno avanzato e nonostante la materia sia ora passata in mano alla Società Idrica Vallecamonica, i sindaci dei tre Comuni coinvolti, Luca Masneri per Edolo, Giambattista Pasquini per Sonico (per altro presidente proprio della SIV) e Stefano Gelmi per Malonno si sono rimboccati le maniche per cercare di porre rimedio alle inadempienze dei loro predecessori. L'idea è quella di cercare di avviare la realizzazione spendendo i soldi disponibili, con la speranza che, visto il gesto di buona volontà, l'Ue sospenda le sanzioni e la Comunità Montana si metta una mano sul cuore e un'altra al portafoglio per scucire, anche solo come prestito, qualche milione di euro, come ha fatto di recente per una centralina in Valsaviore.
Intanto formalmente i tre Comuni stanno procedendo all'appalto di piccoli interventi locali connessi con la raccolta fognaria, puntando entro il 2016 a far approvare nelle sedi competenti il progetto esecutivo, dato che finora ciò non è stato possibile per una serie di dimenticanze fantozziane dietro le quali i ben informati suggeriscono specifiche responsabilità.
In effetti, cosa si può pensare, quando si viene a sapere che a nessuno dei progettisti è mai passato per l'anticamera del cervello che fosse necessario sottoporre il progetto ad alcuni enti responsabili sul territorio come la Soprintendenza?
GIULIANO CHIAPPARINI
17 dic 2015 00:00