La navata in fase di restauro
A Castelletto di Leno, dopo i lavori al presbiterio, è partito il restauro della navata. A casa Trainini è stato trovato un bozzetto della chiesa ad opera dell’artista
L’imponente restauro della parrocchiale di Castelletto di Leno, dedicata alla Trasfigurazione di Cristo, prosegue riservando importanti risultati dal punto di vista storico-artistico.
Il bozzetto ritrovato. Durante gli interventi, seguiti da Leonardo Gatti per conto della Soprintendenza di Brescia dalla dott.ssa Mara Micaela Colletta, mentre l’architetto Raffaella Giaretta è il direttore dei lavori, è emersa una scoperta di assoluto interesse per la storia dell’arte. Un ritrovamento che, a dire il vero, non è avvenuto nella piccola comunità bassaiola, ma a casa di Gianluigi Trainini, figlio di Vittorio, artista bresciano di assoluto rilievo del Novecento. Mentre stava archiviando alcuni documento del padre, infatti, ha rinvenuto il bozzetto originale che testimonia come nel secolo scorso la Chiesa di Castelletto di Leno avrebbe dovuto essere affrescata da Vittorio Trainini. “Si tratta di un bozzetto che contiene il progetto che mio padre – spiega Gianluigi Trainini – ha presentato al parroco dell’epoca. Una proposta della decorazione che mio padre aveva pensato per la parrocchiale di Castelletto e che il committente doveva esaminare. La discussione sul progetto non deve essere andata a buon fine, tanto è vero che sull’immagine si può vedere, abbastanza scolorito dal tempo, una scritta “Non approvato” che fa capire perché il contatto non sia poi andato in porto. Questa era una consuetudine piuttosto consolidata in quegli anni, quando il parroco contattava un artista e gli chiedeva un progetto di massima. Naturalmente, poi, le parti dovevano raggiungere il necessario accordo sotto tutti i punti di vista”. Un pieno accordo che, evidentemente, non è stato raggiunto da un artista di chiara fama come Trainini e dall’allora parroco di Castelletto di Leno, come evidenzia il fatto che gli affreschi contenuti nell’interno della Chiesa sono opera di un altro nome illustre dell’arte bresciana (e non solo) come Pietro Milzani (vissuto dal 1916 al 1971).
Il restauro della navata. Per quel che riguarda, invece, il restauro della navata che è partito in questi giorni, Leonardo Gatti, ha sintetizzato il lavoro che lui è il suo staff dovranno portare a termine: “Si tratta di un lavoro più complicato rispetto a quello, non certo facile, fatto nel presbiterio. In effetti ci sono danni maggiori dovuti alle infiltrazioni di acqua piovana. Infiltrazioni importanti, che hanno creato problemi che si dovranno risolvere con la massima cura e attenzione. Si è sollevato l’intonaco e la stessa sorte è toccata alle cornici in stucco. Inoltre si è formata una patina nera che ricopre tutta la superficie. L’impianto decorativo è compromesso a tal punto che la stessa “lettura” è assai problematica. Tutte le dorature nelle volte e sui cornicioni sono annerite. Il tutto per una situazione certamente complessa, ma che siamo pronti a riportare nelle condizioni originarie”. Fino a questo momento la generosità dei parrocchiani di Castelletto di Leno si è fatta sentire e ora l’auspicio è che il loro sostegno possa continuare per coprire tutte le spese.