La missione di padre Cesare
La comunità di Mairano e quella dei Padri Rogazionisti di Silang nelle Filippine hanno pianto la scomparsa di padre Cesare Bettoni che a 66 anni si è spento dopo aver lottato contro una terribile malattia
Un altro volto della missionarietà di Brescia. La comunità di Mairano e quella dei Padri Rogazionisti di Silang nelle Filippine piangono la scomparsa di padre Cesare Bettoni che a 66 anni si è spento dopo aver lottato contro una terribile malattia. Dalla Bassa Bresciana al Sud-est asiatico sono in tanti a ricordare con affetto padre Cesare.
Nativo di Travagliato, ancora giovanissimo si era trasferito a Mairano. A 11 anni era entrato nella scuola della congregazione dei Rogazionisti; a 26 anni era stato ordinato sacerdote. Tra un mese avrebbe celebrato i 40 anni di sacerdozio. La sua missione era iniziata nel 1983 a Palermo. Responsabile dei seminaristi, dopo due anni era diventato un apostolo del mondo: prima a Timor Est, e poi nelle Filippine, per riorganizzare lo studentato teologico.
Padre Cesare era impegnato anche in opere umanitarie rivolte all’emancipazione delle popolazioni più povere. “Sempre e comunque dalla parte degli ultimi” era il suo imperativo. A Silang, una località poco distante da Manila, Padre Cesare è rimasto per 30 anni.
Il suo legame con Mairano è sempre stato forte. Ogni anno “I gnari dei tratur vecc” organizzavano un pizza-party per raccogliere fondi da destinare alla sua missione. “Soldi che diventeranno mattoni di speranza in terra lontana” affermava padre Cesare. Da tre anni era rientrato a Mairano. Era tornato per curarsi e per dare nel frattempo una mano alla comunità parrocchiale. Sono tantissimi i messaggi di cordoglio giunti sulla sua pagina Facebook. Tra questi quello dell’ex sindaco Paola Arini: “Il Paradiso oggi ha spalancato la porta ad un Grande Uomo Puro e Giusto”. E quello di don Piero Pochetti, parroco di Mairano: “Gesù ti ha portato con sé per aiutarti nel seguire tutte le anime che hai orientato a lui. Grazie per tutto quello che sei stato in mezzo a noi e nel mondo”.