La mia arte parla per me
"Quando disegno riesco a esprimere quello che ho dentro". Francesca Lussignoli, artista diciassettenne bresciana, convive con la Sindrome di Asperger e utilizza l'arte per dar voce a ciò che pensa
Francesca Lussignoli, artista bresciana di 17 anni, ha trovato nella pittura il miglior modo per esprimere se stessa e per combattere gli ostacoli della Sindrome di Asperger con cui convive. Dopo aver partecipato a numerose mostre a livello nazionale, il suo sogno è quello di poterne creare una propria, in cui esporre tutte le sue opere d’arte
Quando hai iniziato a disegnare?
Ho iniziato nell’estate della prima media. Avevo sempre mal di testa, un’emicrania emotiva, e ho iniziato a disegnare. Mi sono accorta che disegnare mi rilassava e mi aiutava a stare meglio, e da lì ho sempre continuato. Ora frequento il Liceo Artistico Alessandro Dal Prato a Cremona e mi piace molto andare a scuola.
Disegni ogni giorno? Quanto tempo dedichi a questa attività?
Diciamo che disegno quasi tutti i giorni, ma sono molto impegnata con la scuola e altre attività, quindi non posso disegnare per troppo tempo. Di solito mi dedico a questa mia passione per due ore al giorno, e mi piace disegnare i manga giapponesi. Il mio personaggio preferito è Sailor Moon.
Hai mai partecipato a delle mostre per poter far vedere i tuoi disegni?
Si, ho partecipato ad alcune mostre. Una è “L’arte risveglia l’anima”, del 2017. Ho esposto quattro miei dipinti. Uno, forse lo conoscete, è ispirato a “Gli amanti” di Chagall. Poi ho anche partecipato ad altre mostre, ma il mio sogno è quello di poterne realizzare una mia, con tutte le mie creazioni.
E quali sono i tuoi artisti preferiti? Da chi trai ispirazione per i tuoi lavori?
Gli artisti che preferisco in assoluto sono Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio e Leonardo Da Vinci. Da tantissimo volevo visitare Roma e la Cappella Sistina; ci sono andata l’anno scorso con i miei nonni. Purtroppo, quando sono stata a Firenze, non ho potuto visitare gli Uffizi perché la mamma si era slogata la caviglia, ma so che riuscirò a vederli prima o poi.
I tuoi quadri sono ricchi di colori e di elementi particolari. Dove hai imparato tutte le tecniche che usi?
Allora, tutte le tecniche che so le ho imparate a scuola, prima alle medie e poi al liceo artistico. All’inizio facevo fatica a dare l’idea della prospettiva, ma adesso i miei disegni sono cambiati. Uso tecniche diverse: pennarello, pastello, matita, acquerello. Un giorno spero di poter insegnare storia dell’arte, che è la mia materia preferita.
Quanto ti ha aiutato il disegno nella tua esperienza di vita di tutti i giorni?
Disegnare mi aiuta molto. Io ho la sindrome di Asperger e ho anche problemi di dislessia e disgrafia, ma quando disegno riesco a esprimere quello che ho dentro, quello che penso e sento. Ad esempio, in un quadro che ho realizzato per la scuola, mi è stato chiesto di descrivere e interpretare l’inferno e il Paradiso. Al centro però ho inserito “Il Viandante” di Friedrich, perché è un quadro che mi ha colpito molto, e volevo interpretarlo.