La generosità dei bresciani per Raphaël
Con il 5xmille i bresciani hanno dimostrato la loro vicinanza all’associazione Amici di Raphaël. Nelle parole del presidente Biolghini i lineamenti della realtà impegnata nel campo della salute fondata da don Pierino Ferrari
Vicinanza. I bresciani hanno dimostrato la loro vicinanza a una realtà che ha fatto della prevenzione, della diagnosi precoce e della cura della malattia oncologica i suoi obiettivi primari. “Sono diversi anni che nel panorama bresciano figuriamo come associazione abbastanza gettonata”: ha esordito il presidente Biolghini. “La nostra è una realtà nata molti anni fa: il fondatore, don Pierino Ferrari, è del resto molto conosciuto dai bresciani”.
Don Pierino Ferrari. Don Pierino Ferrari “ha lavorato parecchio in favore degli anziani, dei minori, dei disabili e poi, nel 1986, ha iniziato a occuparsi dei malati di cancro. La nostra storia inizia nel 1984 con la costituzione della cooperativa Raphaël e, successivamente, con la creazione dell’associazione nel 1994. Questa associazione era già in embrione quando è nata la cooperativa perché don Piero ha sempre voluto che fossero le persone a sostenere le sue opere; lui aveva una fiducia enorme nella provvidenza come nelle persone. Lui andava in giro per le piazze, stimolava le persone affinché si aggregassero” per sostenere “le opere di assistenza, di aiuto ai malati di cancro, in particolare”. Circa i numeri della graduatoria? “Ci forniscono una chiave di lettura, indicano quanti bresciani sono passati dentro i nostri ambulatori – dico nostri perché l’associazione e la cooperativa sono inscindibili – che si occupano anzitutto di diagnosi precoce delle malattie neoplastiche; non ultimo il progetto Laudato si’ che è collegato sempre a quest’opera: prima si diagnostica il problema, poi si cura e, in altri casi, si accompagna la persona che non può più guarire. Questo era l’ideale che don Piero ha portato avanti in questi anni lasciandolo all’associazione in eredità. Noi, con il nostro impegno, lo stiamo portando avanti affinché questo ospedale, Laudato si’, a Rivoltella del Garda, possa sorgere come era negli obiettivi e nelle idee di don Piero”.
I contributi. In questi anni il contributo del 5xmille “è calato sia in termini economici sia per quanto riguarda le adesioni. Il 5xmille è diventata un po’ una ‘guerra tra i poveri’, tante associazioni, tante realtà sfruttano la pubblicità tutti i giorni. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo Radio Raphaël e un trimestrale, attraverso questi mezzi sosteniamo la campagna del 5xmille. Il resto viene dal tam tam, dall’aiuto di migliaia di persone che ci vogliono bene e che ci seguono da anni, usufruendo anche degli ambulatori. Del resto don Piero iniziò nel 1984 a parlare di prevenzione oncologica, è stato senza dubbio un precursore della filosofia ‘“meglio prevenire che curare’”.
Le opere. I fondi del 5xmille, andranno “verso le opere della cooperativa e verso l’ospedale oncologico. Sostenendo la cooperativa, come associazione, forniamo la possibilità alle persone di usufruire di visite mediche a tariffe agevolate, cercando di gravare il meno possibile sulla persona, come era nella filosofia di don Piero. L’associazione e la cooperativa hanno lavorato gratis per anni, dal 1984 al 1995 chi è venuto a Raphaël non ha pagato nulla, si chiedeva un’offerta. Poi i numeri sono diventati importanti e abbiamo dovuto chiedere un contributo, ma rimaniamo disponibili a far capire l’importanza della diagnosi precoce”.
R. GUATTA CALDINI
19 mag 2016 00:00