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Brescia
di M.VENTURELLI 19 ott 2015 00:00

La Cisl bresciana "scrive" il suo futuro di sindacato moderno

La sigla di via Altipiano d'Asiago ha tenuto nei giorni la sua assemblea organizzativa per completare un processo di cambiamentogià avviato

“L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità”. Potrebbe essere racchiusa nella citazione con cui Enzo Torri ha terminato la relazione introduttiva, il senso della Conferenza organizzativa e programmatica della Cisl bresciana, alla presenza del segretario nazionale Gigi Petteni e di quello regionale Osvaldo Domaneschi.

La Cisl guarda avanti, affronta i problemi per risolverli non per assegnare responsabilità ed aspettare che altri facciano. Lo hanno dimostrato gli anni della lunga crisi dalla quale sembra si stia uscendo.

Lo dimostrano scelte di fondo come quella di puntare decisamente sulla contrattazione decentrata, e a livello locale quella di aver cercato un “patto” con il mondo industriale per mettere a base della ripresa relazioni più moderne, più aperte alle sinergie del territorio, basate sulla cooperazione, capaci di premiare produttività e qualità: quel “patto” è rimasto sulla carta – ha scandito il Segretario provinciale della Cisl – perché bloccato dalle forze conservatrici che stanno sia tra gli industriali che in quella parte di sindacato in cui tutto profuma di passato e dove si vive nella struggente nostalgia del conflitto”.

Ma il “patto” che formalmente non c’è, è sempre più spesso sostanza delle relazioni in tante aziende a conferma che nell’insistenza della Cisl bresciana c’era l’eco dei bisogni reali di chi sa che il capitale umano è fattore determinante del successo di un’impresa.
E la contrattazione decentrata è la chiave di questa svolta. Coerentemente la Cisl ridisegna anche la sua organizzazione all’insegna del decentramento sul territorio: “Per un sindacato di prossimità – ha aggiunto Enzo Torri – sempre più presente e vicino ai lavoratori, ai giovani che un lavoro lo cercano, ai pensionati che hanno alle spalle una vita di lavoro, agli anziani, ai cittadini disorientati dalla complessità in cui viviamo, agli stranieri che cercano una opportunità”.

Una rivoluzione destinata sempre di più a portare il sindacato fuori dalle sedi sindacali, incontro alle persone, là dove c’è bisogno di tutela e di rappresentanza.
Torri ha anche elencato una serie di novità operative: piena efficienza funzionale delle cinque Zone in cui è stato suddiviso il territorio provinciale con la presenza stabile del Segretario di riferimento; gruppi di lavoro intercategoriali per le politiche di welfare aziendale e territoriale, contrattazione, immigrazione, mercato del lavoro e servizi; ulteriore decentramento dei servizi fiscali, collaborazioni familiari e successioni; totale trasparenza sugli gli stipendi di chi lavora nella Cisl e pubblicazione del bilancio; impegni per l’apertura verso i giovani, su stage e tirocini da ospitare in Cisl, sul rilancio della formazione e sull’avvio dell’esperienza di uno “sportello lavoro” per chi cerca occupazione.

Alla fine dell’assemblea voto praticamente unanime, solo tre i delegati astenuti, sul documento conclusivo che delinea il nuovo sindacato, capace di adeguarsi a condizioni che chiedono anche nuove strategie sindacali. Riorganizzazione, scommessa sulla contrattazione decentrata, nuova cultura del lavoro, norme interne per prevenire, anche a livello locale il verificarsi di situazioni “imbarazzanti” che nei mesi scorsi hanno interessato dirigenti nazionali,e, per finire, un decalogo che indica la strada per la creazione, anche a Brescia di un sindacato moderno, capace di essere valido interlocutore di un mondo, come quello del lavoro, che ha conosciuto e continua a conoscere repentini mutamenti.
M.VENTURELLI 19 ott 2015 00:00