L'oratorio cambia per essere attrattivo
I cambiamenti più importanti sono stati apportati al bar: i 150 mq dedicati sono stati completamente rinnovati. Un vero e proprio investimento volto a generare comunità
Con i suoi 3.200 abitanti Azzano Mella si posiziona al quarto posto tra i paesi più giovani della provincia di Brescia. Un traguardo raggiunto grazie alla larga fetta di popolazione che sceglie di abbandonare la città per spostarsi nei paesi della provincia, ma anche alla dedizione delle persone che hanno scelto di dare nuova vita all’oratorio San Giovanni Bosco; tra queste don Domenico Paini, attuale parroco di Azzano Mella, e il predecessore don Gian Battista Rossi che, grazie ad un meticoloso risparmio negli anni, è riuscito a mettere da parte una base da cui partire per iniziare i lavori. Proprio questi, durati quattro mesi e terminati con l’inaugurazione ufficiale il 24 dicembre 2017, hanno portato una boccata d’aria fresca agli abitanti storici e ai nuovi arrivati. L’obiettivo era quello di unire maggiormente le diverse generazioni che popolano Azzano Mella, coniugando le esigenze dei giovani a quelle dei loro genitori ma non solo: l’oratorio don Bosco vuole essere un nuovo punto di riferimento per chiunque scelga di condividere passioni, esperienze, idee e tempo in compagnia. I cambiamenti più importanti sono stati apportati al bar, i 150mq dedicati sono stati completamente rinnovati. L’impresa Deldossi, con sede a Pompiano, ha curato sin dall’inizio la progettazione e l’esecuzione dell’intera opera: è stata rifatta la tettoia che collega il bar all’oratorio, una nuova rampa d’accesso per carrozzine e passeggini, coibentata l’intera struttura, nuove serrature, pavimenti e impianto elettrico, riscaldamento con pompe di calore con aria condizionata calda e fredda, bagni, cucina e magazzino. All’interno la sala ricreativa è stata ampliata con uno spazio dedicato ai ragazzi, con la possibilità di vedere tutte le partite della squadra del cuore grazie al collegamento Sky. Un vero e proprio investimento quello che è stato fatto volto a generare comunità. Il bar, gestito da circa trenta volontari tra papà, mamme, pensionati e giovani, è sede operativa di diverse iniziative tra cui la compagnia teatrale della parrocchia che propone una volta all’anno la propria commedia.
Le attenzioni. Tra le serate proposte ci sono anche le cene formative: un momento per i genitori di ragazzi dalla quinta elementare alla terza media in cui all’interno della cena, un relatore, affronta temi legati al mondo degli adolescenti. L’ultimo, a cui era presente lo psichiatra e psicoterapeuta Paolo Mombelli, ha affrontato il difficile rapporto tra benefici e pericoli del web. Nell’ottica della sinodalità e del camminare insieme è necessario far sentire le persone che lavorano qui corresponsabili. Alla luce di questo è stato creato il Consiglio dell’oratorio che ha l’obiettivo di programmare e coordinare le diverse attività dove ognuno ha il suo compito: c’è un responsabile della cucina, uno per l’animazione, un responsabile manutenzione e l’ultimo per l’area educazione e formazione. Con l’apertura del nuovo bar l’affluenza è più che raddoppiata, i giovani che prima erano lontani dalla vita oratoriale ora, grazie alle migliorie apportate, scelgono di trascorrere il proprio tempo all’interno dei nuovi ambienti.