L’essenziale nelle relazioni
Il 13 dicembre le comunità di Remedello sotto e Remedello sopra accoglieranno il nuovo parroco, padre Gian Paolo Bergamini
Domenica 13 dicembre le comunità parrocchiali di San Donato a Remedello sotto e San Lorenzo, a Remedello sopra, accoglieranno il loro nuovo parroco, padre Gian Paolo Bergamini. Religioso piamartino, padre Bergamini succederà a don Adolfo Piotto, che rimarrà alla guida della parrocchia di San Bernardino da Siena ad Acquafredda. Nato a Gavardo nel 1959 e ordinato sacerdote nel dicembre del 1986, padre Gian Paolo ha ricoperto vari ruoli all’interno della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth: vicedirettore e poi, direttore, al Cfp Bonsignori di Remedello; vicario parrocchiale a Santa Maria della Vittoria, in città. Vicario parrocchiale a Roseto degli Abruzzi, e, dal 2001, direttore del locale Cfp; vicario parrocchiale e successivamente parroco della parrocchia di Sant’Anna a Pontinia, formatore e superiore nella Missione di Luanda, in Angola, in un Paese ricco di materie prime, petrolio e diamanti che non vive una delle migliori realtà sociali; in seguito è stato nominato parroco della comunità delle Sante Capitanio e Gerosa, a Brescia, e, infine, coordinatore educativo all’Istituto Bonsignori. Le origini dell’Istituto “Bonsignori” risalgono al 1895 e si collegano alla intelligente opera educativa di Piamarta, sacerdote, fondatore dell’Opera Artigianelli a Brescia e della Colonia Agricola di Remedello, la cui direzione fu affidata a padre Giovanni Bonsignori, agronomo e parroco di Pompiano. Oggi sono tre gli indirizzi alle superiori per crescere nella formaizone: l’Istituto tecnico agraria, agroalimentare e agroindustria; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione.
Padre Gian Paolo, cos’ha imparato in questi anni di sacerdozio?
Sono passati 34 anni dal giorno della mia ordinazione e, da circa un anno, la Provvidenza mi ha riportato a Remedello. Qui avevo iniziato il mio cammino di servizio in mezzo ai ragazzi del convitto. L’obbedienza mi ha portato poi in diverse comunità parrocchiali e a vivere un’esperienza missionaria a Luanda, in Angola. Sono stati anni intensi nei quali ho sperimentato la presenza di Gesù accanto alla mia vita. Col passare del tempo ho toccato con mano che Dio è capace di scrivere pagine di bene anche attraverso i miei limiti e le mie debolezze. Ringrazio il Signore che mi ha messo accanto tante persone con le quali abbiamo camminato e che mi hanno insegnato a vivere la vita come un dono.
C’è un versetto del Vangelo al quale si sente maggiormente legato?
La frase del Vangelo che sempre mi ha accompagnato è quella che ho scelto da mettere nell’immaginetta della mia ordinazione e fa riferimento alla chiamata di Pietro: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Ogni volta che la leggo la sento rivolta a me. Anche oggi Gesù mi dice: “Non temere”, ed è su questa Parola che cerco di affrontare il tempo che il Signore mi dona.
Ha un ricordo particolare delle sue precedenti esperienze?
I ricordi che affiorano nella mente e nel cuore sono tanti. Devo confessare che in tutte le parrocchie dove sono stato mi sono trovato molto bene. Certo non sono mancate le difficoltà ma ho incontrato tante persone belle che hanno arricchito la mia vita e che spero di aver aiutato a conoscere il Signore. Anche l’esperienza a Luanda mi ha dato molto. Non potrò mai dimenticare il sorriso dei bambini africani che, nonostante la povertà materiale, hanno la felicità negli occhi e nel cuore.
L’esperienza della scuola. Qual è il suo compito all’interno del Bonsignori?
Lo scorso anno mi è stato chiesto di venire a Remedello, al Centro di formazione professionale, con il compito di coordinatore educativo. Oltre a fare l’insegnante di Religione mi occupo dell’animazione spirituale degli insegnanti e dei ragazzi, cercando di far crescere il carisma educativo di S. Giovanni Battista Piamarta, per formare “buoni operai, onesti cittadini, persone aperte al divino come ci insegna il Vangelo”.
Quali saranno le attenzioni pastorali?
Il vescovo Pierantonio ha chiesto a noi piamartini di assumere la cura pastorale delle due parrocchie di Remedello. Non sarò quindi solo, ma avrò la collaborazione degli altri religiosi della comunità. Da 125 anni i Padri sono presenti in questo territorio con la scuola e a servizio dei giovani. Nel solco di padre Piamarta vogliamo, quindi, aiutare i fedeli ad amare il Signore Gesù e riconoscerlo vivo nelle persone, cercando l’essenziale in relazioni fraterne fondate sulla Parola di Dio e l’incontro con Cristo nell’eucarestia. Come dice S. Paolo VI, la nostra società non ha bisogno di maestri, ma “testimoni”. Ricordo le parole di un canto di Marcello Giombini: “Tante parole per non parlar d’amore… Bastava che dicessi ti voglio tanto bene, bastava un tuo sorriso, un gesto della mano”. Ecco, credo fermamente che si debba partire proprio da questo.