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Brescia
di L. ZANARDINI 12 nov 2015 00:00

L'appello delle materne paritarie al territorio

Per festeggiare i 50 anni di attività, l’Adasm Fism ha pensato a una serie di eventi che iniziano con un convegno al quale sono invitati anche i Sindaci: le scuole materne paritarie rivendicano maggiore sostegno

Rappresentano un patrimonio educativo, ma troppo spesso sono lasciate sole. Gli enti locali sembrano quasi non cogliere le difficoltà nelle quali sono costrette ad operare, mentre le comunità hanno dimenticato come si sono sviluppate... Ma se, ipoteticamente, fossero costrette improvvisamente a chiudere (per le spese del mantenimento delle strutture e del personale), lo Stato si ritroverebbe a piedi, perché non avrebbe risorse per sostituirle. “Se guardiamo solo ai costi, una scuola statale – afferma il presidente dell’Adasm Fism – costa 10 volte di più rispetto a una paritaria”.

L’aspetto valoriale. Accanto a questo bisogna considerare l’importanza valoriale di queste scuole nate, nella maggior parte dei casi, da un’intuizione religiosa. Quest’anno, complice anche la celebrazione del 50°, l’Adasm Fism ha messo in campo una serie di iniziative che coinvolgeranno non solo le scuole ma anche le comunità attraverso i sindaci del territorio. “Lo stato di salute – spiega il presidente Pietro Reghenzi – è buono. Le nostre sono scuole della comunità e, quindi, la comunità in qualche modo deve sostenerle”.

La storia. Nel Bresciano parliamo di 260 scuole paritarie. Accolgono quasi 20mila bambini e danno lavoro a 1567 insegnanti: “È un’azienda importante anche dal punto di vista dell’economia. Cerchiamo di incontrare i Sindaci, di ascoltarli per ragionare con loro sulle caratteristiche delle scuole paritarie. Oggi con il calo della natalità, molte scuole sono costrette a chiudere le sezioni”. Molte sono sorte più di 100 anni fa da un’intuizione religiosa con l’idea di assistere i bambini nella cura e nell’educazione. Oggi sono principalmente gestite da personale laico e valorizzano molto il protagonismo dei genitori.

Il convegno. Il titolo “Scuola dell’infanzia, bene comune. Cosa può cambiare nel rapporto tra ente locale e scuola paritaria” è significativo e chiama proprio a una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei Comuni. Sabato 14 novembre, a partire dalle 9.30 all’auditorium Capretti degli Artigianelli, intervengono Giampiero Redaelli (presidente regionale Fism), l’on. Simona Malpezzi e Gabriele Zanni (presidente dell’Acb). I saluti introduttivi sono affidati a Reghenzi, al sindaco Del Bono e a Mario Maviglia (dirigente reggente AT di Brescia), le conclusioni a Luigi Morgano, europarlamentare e segretario nazionale della Fism.
L. ZANARDINI 12 nov 2015 00:00