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Brescia
di L. ZANARDINI 18 dic 2015 00:00

L'0scar bresciano della bontà a Erica Patti

Il premio Bulloni 2015 va a Erica Patti. Tra i premiati anche padre Elia Ciapetti e padre Giulio Cittadini. La premiazione ufficiale è in programma venerdì 18 dicembre alle 18 presso il San Barnaba

La bontà è il filo rosso che lega esperienze diverse, a latitudini differenti. Il Premio Bulloni 2015 è un concentrato di testimonianze positive, che vanno, purtroppo, controcorrente rispetto a quello che la società promuove. E così il riconoscimento del Comune di Brescia ha il merito di ricordare a tutti quanto bene è stato seminato. Gli 11 premiati (Flavio Emer alla memoria) sono un invito aperto a tutti a impegnarsi in prima persona. C’è chi come il Premio Bulloni Erica Patti ha risposto con coraggio al dolore e, oggi, lancia un messaggio di speranza per il futuro. Erica Patti, suo malgrado, era salita agli onori della cronaca per la morte (nel luglio 2013) dei suoi due figli, Andrea e Davide, uccisi in un incendio probabilmente (il processo è in corso) appiccato dal padre. Là nella sua comunità di Ono San Pietro è partito un progetto di grande valenza sociale: la costruzione di un oratorio dedicato ai due ragazzi. Erica, nei mesi scorsi, ha costituito anche l’associazione “Dieci” che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica davanti alle violenze familiari ed extrafamiliari.

I missionari. Nell’elenco figurano anche due missionari: padre Elia Ciapetti (Premio dell’Ordine degli avvocati) e padre Antonio Panteghini (Premio Cuore Amico). Padre Elia, comboniano, è rientrato da poco dal Kenya dopo un’esperienza missionaria iniziata nel lontano 1958 prima in Sudan, poi in Uganda e in Kenya. Negli ultimi 12 anni ha costruito molte scuole e ha testimoniato il Vangelo. La nuova casa di padre Antonio Panteghini (dehoniano) è l’Africa, precisamente il Camerun dove segue, attraverso Cuore Amico, un gruppo di adozioni a distanza, supervisiona l’attività di scavo dei pozzi ed è presidente dell’ong Children Care Camerun che produce pane e biscotti.

I due grossi d’oro. Sono stati assegnati a padre Giulio Cittadini, che ogni settimana offre la sua riflessione in prima pagina a tutti i nostri lettori, per la sua passione educativa all’interno della nostra città, e a Flavio Emer, che ha saputo trasformare la sua disabilità in uno strumento di comunicazione e di incontro con l’altro: ha condiviso la sua ricchezza interiore scrivendo libri e articoli. Padre Cittadini, 91 anni, è stato un protagonista della Resistenza e ha maturato la sua vocazione attraverso il contatto diretto con altre figure storiche dei Padri della Pace: padre Giulio Bevilacqua, padre Carlo Manziana e padre Ottorino Marcolini.

Gli altri riconoscimenti. Malvina Zambolo, che nel 1973 ha contribuito alla nascita del Consultorio Familiare onlus, viene insignita del Premio Gnutti: il Consultorio è un importante punto di riferimento; con professionalità risponde ai disagi degli adolescenti, ascolta e accoglie le donne vittime di violenza e propone percorsi culturali. Tra le note positive, non poteva mancare lo sport rappresentato da Silvia Spadacini: disabile, dopo la morte della madre, vive negli alloggi protetti della Cooperativa Azzurra di Breno. Gareggiando con la Polisportiva Disabili Valcamonica, ha conseguito diversi successi e, soprattutto, il diploma mondiale di fair play: durante i 1500 metri ha rallentato e si è fatta superare dalla compagna di squadra Angela Galluzzi per permetterle di vincere la medaglia di bronzo (“anche Angela meritava – sono state le sue parole – la gioia di una medaglia”). C’è anche l’impegno quotidiano di Patrizia Duranti (Premio Beretta) che da sempre è stata in prima linea in parrocchia come catechista e animatrice. Dopo la scomparsa del marito, ha continuato il suo impegno in famiglia (quattro figli) e in parrocchia, allargando il suo orizzonte di servizio all’Abe per sostenere i bambini malati di tumore e lenire le sofferenze dei genitori. Renato Carboni, presidente dell’associazione Azione Parkinson Brescia, ha vinto il Premio Ranzanici. Insieme ai volontari favorisce attività di assistenza sociale, psicologica e socio-sanitaria agli ammalati e alle loro famiglie. Pur soffrendo da anni di Parkinson, è un esempio per come con pazienza e con tenacia affronta ogni giorno la patologia.

Due le medaglie d’oro. Franca Maloccu, insegnante in pensione e infermiera specializzata in psichiatria, è socia dell’associazione “Balestrieri - Anziani in linea”: ha ideato un modello di residenza per ospiti anziani soli e fragili; negli ultimi 12 anni ha assicurato la sua presenza a tempo pieno. Angelo Pedruzzi, invece, propone corsi di yoga gratuiti in diversi ambiti come le carceri, gli ospedali e le scuole.
L. ZANARDINI 18 dic 2015 00:00