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Collio
di EDMONDO BERTUSSI 07 lug 2015 00:00

Irene: dalla Valle alla Corea del sud

La sua è una vicenda esemplare di grande impegno e risultati eccezionali, con l’orgoglio di non aver mai perso un giorno da quando 23 anni iniziò il suo percorso scolastico

Irene Prencipe di Collio, un altro “cervello” valtrumplino volato all’estero, in questi giorni è in Corea del Sud presso un centro di ricerche dotato di strumenti scientifici all’avanguardia, per alcuni esperimenti relativi ai suoi studi sull’“accelerazione degli ioni”. Poi a metà agosto tornerà in Europa e sarà al lavoro presso il centro di ricerche nucleari di Dresda in Germania. Aveva a disposizione anche un'opzione inglese.

La sua è una vicenda esemplare di grande impegno e risultati eccezionali, con l’orgoglio di non aver mai perso un giorno da quando 23 anni fa ha preso in mano l’abbecedario delle elementari. Infatti a marzo scorso, festeggiando con un giorno di anticipo il suo compleanno, al Politecnico di Milano, ha conseguito il dottorato “con lode” in Scienze e tecnologie energetiche e nucleari discutendo la tesi (rigorosamente in inglese) “Materiali avanzati per schemi innovativi di accelerazione di ioni indotta da impulsi laser”.

Un’altra bella storia di talenti naturali moltiplicati dalla curiosità e dalla voglia di conoscenza, di cui Leonardo da Vinci rimane il più grande esempio, che ha stimolato questa ragazza di 29 anni cresciuta in montagna, figlia degli insegnanti Raffaela Troiano e Giuseppe, conosciutissimo, quest’ultimo, in alta valle, da una vita impegnato nell’insegnamento e referente alla media Margheriti di Collio mentre la mamma lo è alla “Caduti per la libertà” di Bovegno.

Irene era già “leggenda” durante gli anni del liceo scientifico al Moretti, dell’Istituto di istruzione superiore Carlo Beretta di Gardone, con la media in pagella più alta di tutta la Provincia: tutti dieci.

Lei stessa racconta che, brava in materie classiche come scientifiche, scelse poi queste per proseguire gli studi all’università perché sollecitavano appunto la sua “curiosità” per la fisica e i suoi fenomeni, in particolare la interazione tra radiazioni e materia e i tanti problemi connessi inesplorati.
È stato il filo conduttore dei suoi studi al Politecnico di Milano con mentore attento il suo professore Matteo Passoni del Dipartimento di energia dell’università Milanese. Conseguiva così la laurea triennale con una tesi sui laser, poi la specialistica con (110 e lode) discutendo di “Accelerazione di ioni indotta da impulsi laser”.

Seguivano i tre anni del dottorato contrassegnati anche da partecipazioni e conferenze all’estero: in Finlandia, Germania, Scozia, in Corea del Sud. Occasioni di studio ma anche di conoscenze utili per la sua voglia di continuare gli studi: sono così arrivate subito le prime offerte di proseguire, conseguito il dottorato, i suoi studi in centri di ricerca. A Dresda rimarrà sicuramente per un anno: poi deciderà seguendo la sua eterna, sicuramente geniale, “curiosità” di capire e scoprire...
EDMONDO BERTUSSI 07 lug 2015 00:00