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Brescia
di M. VENTURELLI 17 dic 2015 00:00

Inaugurate le nuove vetrate della chiesa degli Spedali Civili

Sono state inaugurate le vetrete della Chiesa degli Spedali Civili fatte dallo scultore Edoardo Ferrari. Quest'opera dice Ezio Belleri direttore generale degli Spedali Civili è stata voluta da fra Mario Ferrario. Nella realizzazione delle porte è stato importante il contributo dell'Ufficio per i beni culturali della diocesi

Anche se gli “attori” di questa iniziativa affermano che si è trattato solo di una pura coincidenza, è bello pensare che la presentazione alla stampa delle nuove porte della chiesa degli Spedali civili sia in qualche modo legata non solo all’apertura delle tante Porte Sante che, per volere di papa Francesco, caratterizzano l’Anno Santo da poco avviato, ma anche all’invito fatto a più riprese dal Pontefice di fare anche delle porte degli ospedali altrettante porte sante. Al di là di queste considerazioni resta davanti agli occhi di tutte le persone, degenti o semplici visitatori, personale medico o infermieristico, che ogni giorno sostano anche solo per qualche secondo in preghiera nella “parrocchia” del Civile, la bellezza e il profondo significato delle tre porte, opera dello scultore Edoardo Ferrari.
“Quella delle nuove porte della chiesa – ha affermato Ezio Belleri direttore generale degli Spedali Civili – è un’opera fortemente voluta da fra Marco Ferrario perchè questo luogo tutto particolare all’interno dell’ospedale fosse più fruibile. Serviva un intervento che rendesse che facesse della cappella, ancor più di quanto non lo fosse stata in passato, il luogo della speranza posto al centro di un ospedale in cui ogni giorno si combatte una battaglia contro la sofferenza”.

Nella realizzazione delle porte è stato importante il contributo dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi a cui fra Marco si è rivolto per un confronto e una consulenza, come ha confermato il direttore mons. Federico Pellegrini. Questo “lavoro di squadra” ha portato anche alla definizioni dei temi e dei messaggi da trasmettere con le nuove porte. Per la bussola centrale la scelta è caduta, anche come omaggio ai francescani che si fanno carico del servizio pastorale nel nosocomio, sul Cantico delle creature del Poverello di Assisi e il richiamo all’ambiente che anche papa Francesco ha voluto realizzare con la enciclica “Laudato si’”.

Tema delle due porte laterali, quelle che danno accesso ai reparti è quello, quanto mai appropriato per la cappella di un ospedale, della consolazione. Edoardo Ferrari ha realizzato sulla porta una croce che si apre a metà all’arrivo del visitatore, a ricordare che il passaggio attraverso la croce rende più sopportabile la sofferenza.
Alla base della croce c’è anche la simbologia dell’acqua che purifica e rinnova le promesse battesimali.
M. VENTURELLI 17 dic 2015 00:00