In Cattolica occhi puntati sull'educatore
Dalle 14, nell'aula magna G. Tovini, un convegno che mette al centro una figura oggi importante più che mai.
Il convegno “L’educatore: un professionista riflessivo per lo sviluppo delle persone e della società” diventa così l’occasione per fare il punto su una professione che ha un ruolo sempre più rilevante nella nostra società a fronte di una condizione socio-economica che penalizza i bambini e gli adolescenti, ma pone difficoltà anche agli adulti e agli anziani, e in modo particolare quelli che appartengono alle fasce sociali meno abbienti.
La professione dell'educatore, nel contesto italiano, ha radici antiche e nel corso degli anni si è confrontata in modi sempre diversi con l'evoluzione della società, dei bisogni e delle problematiche emergenti. La complessità con cui gli educatori si misurano nella pratica quotidiana ha rivelato progressivamente l'insufficienza di un modello assistenziale o volontaristico del lavoro socio-educativo e fatto emergere nuove culture e nuovi modelli di educazione, accompagnati da una sempre più ricca produzione scientifica e di riflessione rivolta alle figure educative e dal ripensamento della loro formazione.
Il convegno è stato pensato per presentare il disegno di legge 2656 “Disciplina delle professioni di educatore di pedagogista” che intende riconoscere la funzione e il ruolo degli educatori e dei pedagogisti in coerenza agli indirizzi europei e internazionali, garantendo su tutto il territorio nazionale servizi e interventi educativi di qualità e adeguati ai bisogni della popolazione. Sono stati chiamati a confrontarsi su questo tema Vanna Iori Milena Santerini, deputate e rispettivamente prima firmataria e relatrice del disegno di legge, Domenico Simeone e Livia Cadei docenti di Pedagogia della sede bresciana dell’Università Cattolica.