San Fermo che intercede presso Dio
Sta per tornare al suo splendore originario la seicentesca pala che si trova nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Borgo San Giacomo. Un dipinto su tela (delle dimensioni di 185 per 220 centimetri) che raffigura “San Fermo che intercede presso Dio perché protegga i contadini e gli allevatori di Borgo San Giacomo”.
“A dire la verità – sottolinea il parroco, don Fausto Mussinelli – è un po’ di tempo che stavamo pensando a questo lavoro. Da oltre 50 anni, ormai, l’opera si trovava nella sacrestia. Facendo riferimento anche al suo valore non solo religioso, ma pure storico, abbiamo così scelto di avviare il nostro ‘progetto’. Il percorso ha ricevuto una precisa accelerazione quando abbiamo coinvolto gli agricoltori della nostra comunità, visto che l’opera raffigura San Fermo, il loro patrono. Siamo partiti contando sulla generosità dei nostri agricoltori e abbiamo raccolto le prime offerte. In seguito, abbiamo potuto compiere un significativo passo in avanti quando abbiamo ricevuto il cospicuo contributo della Fondazione della Comunità Bresciana. Nonostante il costo del restauro non sia ancora del tutto coperto, siamo pronti a continuare con il nostro impegno, anche perché i beni da restaurare sono sempre diversi e la speranza della nostra parrocchia e che, sempre grazie alla generosità dei fedeli, si riesca a recuperare tutto”.
Un’opera di restauro che verrà seguita per conto della Soprintendenza di Brescia da Laura Sala e affidata al restauratore bresciano Leonardo Gatti: “Si tratta di un dipinto di autore ignoto – sottolinea il professore – della scuola bresciana del XVII secolo. Un’opera di indubbio interesse anche dal punto di vista storico, perché vi sono rappresentate contemporaneamente l’antica chiesa di San Genesio e quella di San Giacomo Maggiore. Questo permette di vedere una testimonianza diretta sulle condizioni dei luoghi di culto di quell’epoca lontana a Borgo San Giacomo. Abbiamo subito constatato che la tela si trova in un pessimo stato di conservazione, con colori che hanno perso luce e brillantezza. Con il mio staff abbiamo così deciso di eseguire la ripulitura, puntando dapprima ad un restauro conservativo per recuperare completamente il quadro e poi al recupero estetico e cromatico dell’opera. Il dipinto è già stato sottoposto ad un intervento piuttosto grossolano verso la metà del secolo scorso. All’inizio il nostro lavoro si presentava sporco, ricoperto da polvere e imbratti parzialmente sedimentati e con una vernice ingiallita, che ne impediva una corretta lettura cromatica.
È da segnalare, inoltre, che l’opera è stata collocata su un vecchio telaio, in cattive condizioni di conservazione. Un compito impegnativo, ma abbiamo definito il nostro piano di intervento con grande attenzione e siamo determinati a seguirlo sino a quando avremo raggiunto l’obiettivo di riportare il dipinto al suo originario splendore. Con il mio staff siamo determinati a ripagare al meglio la fiducia che ci è stata data, affidandoci questo incarico. Grazie anche alla proficua collaborazione che si è subito instaurata con il parroco don Fausto Mussinelli, siamo pronti a restituire ai parrocchiani di Borgo San Giacomo (ma non solo) un tesoro per la loro fede nel minor tempo possibile”.