Il Nuovo centrodestra boccia i Consigli di quartiere. Le criticità emerse
I rappresentanti bresciani del Nuovo centrodestra hanno evidenziato alla stampa le criticità relative al recente “Regolamento per l’istituzione e il funzionamento dei consigli di quartieri”
Le osservazioni. Cinque i temi cardine che il segretario del comitato promotore - Antonio d’Azzeo, coadiuvato da Elena Buffoli, Alessia Biasolo e Gabriele Ferri - ha messo in rilievo, a partire dalla mancata costituzione del quartiere Beato Palazzolo, “impegno disatteso dall’attuale maggioranza e passato sotto silenzio”. Fra le osservazioni poste all’attenzione del Consiglio comunale, la prima riguarda – stando a quanto riportato dal rappresentante del Ncd – un errore procedurale, la mancata modifica dello statuto comunale relativamente all’articolo 41 dello stesso che “prevede l’istituzione di consulte territoriali, previsione rispettata solo fino all’articolo 3”. Dal IV articolo in poi “il regolamento disciplina non delle consulte territoriali, ma delle vere e proprie entità, i quartieri”. Un’altra osservazione messa nera su bianco riguarda la rappresentanza. I quartieri infatti “verrebbero rappresentati sia da organi di democrazia indiretta che da democrazia diretta, creando un ibrido innaturale”. Un punto che, secondo i rappresentanti del Ncd, è del tutto incondivisibile è “l’assenza di un quorum che renda valide le votazioni al fine di eleggere la consulta territoriale”, quando il coordinamento avrebbe preferito “la partecipazione al voto di almeno il 50% più uno degli aventi diritto”. Fra le maggiori criticità emerse, “il linguaggio lacunoso” e talvolta capzioso con cui sarebbe stato redatto il regolamento.
Nostalgia per le vecchie circoscrizioni. Se quest’ultime erano considerate dispendiose, tanto da essere state eliminate, ciò che le ha sostituite non si sa esattamente quanto verrà a costare – riferiscono i rappresentanti del Ncd. Al di là dei costi, il problema sollevato da Stefano Saglia riguarda la rappresentanza: “L’abolizione delle circoscrizioni – ha chiosato l’esponente del Ncd – ha creato un vuoto”, un “buco” all’interno del processo democratico partecipativo di cui i Consigli dovrebbero essere espressione.
ROMANO GUATTA CALDINI
07 mag 2015 00:00