Il futuro molto buio dei lavoratori della NK
i vertici della Filati Niggeler & Kupfer hanno annunciato la chiusura dello storico cotonificio della media Valle. In mezzo ci sono stati scioperi, presìdi, interruzioni del traffico. I sindacati di categoria dovranno scegliere insieme ai dipendenti se siglare l’accordo per la cessazione entro il 31 dicembre prossimo, oppure avviare una lunga vertenza perdendo i 12 mesi di cassa integrazione straordinaria che spettano loro
L’interruzione della partnership - avviata nel 2011 con l’investimento in nuovi impianti in Vallecamonica e l’assunzione di 72 persone con un contratto su ciclo continuo di 7 giorni su 7 - è connessa alla perdita di mercato.
A poco più di un mese da quel pesante avviso, i vertici della Filati Niggeler & Kupfer hanno annunciato la chiusura dello storico cotonificio della media Valle. In mezzo ci sono stati scioperi, presìdi, interruzioni del traffico. “Vogliamo lavorare” è lo slogan lanciato dai dipendenti, che nei giorni scorsi a più riprese hanno manifestato fuori dalla fabbrica fermando anche gli automobilisti di passaggio per consegnare volantini e sensibilizzare il più possibile sulla situazione. Ma il destino dei 72 operai pare ormai segnato.
Nonostante l’impegno delle organizzazioni sindacali Filctem Cgil camuno-sebina e Femca Cisl di Brescia con le rispettive Rsu - tralasciando le ormai impossibili mediazioni e senza attendere le risposte dei tavoli istituzionali locali - la proprietà di NK a fine novembre ha annunciato di voler cessare l’attività, ribadendo che mancano le condizioni per andare avanti. La perdita del 2015 ammonta a circa 500mila euro, ha spiegato il presidente Paolo Archetti, e proseguire è impossibile: non resta che consegnare l’ultima commessa ad Albini, poi si chiuderà.
I sindacati di categoria dovranno scegliere insieme ai dipendenti se siglare l’accordo per la cessazione entro il 31 dicembre prossimo, oppure avviare una lunga vertenza perdendo i 12 mesi di cassa integrazione straordinaria che spettano loro.
In settimana se n’è discusso ancora, sia con i lavoratori in assemblea, sia con gli amministratori locali in Comunità Montana. Ma il nuovo anno per 72 famiglie camune inizierà senza botti.
LINDA BRESSANELLI
10 dic 2015 00:00