Il fiume Oglio riqualificato tra Losine e Breno
Con una spesa complessiva di 50mila euro, 60% con contributo della Fondazione Cariplo e 40% dalla Comunità montana di Valle Camonica, è stata messa in atto un’operazione di rinaturalizzazione del corso del fiume Oglio tra Losine e Breno, seguendo una buona pratica già attuata qualche tempo fa nel fiume Ticino.
Oltre a questo, i biologi del Parco dell’Adamello hanno la speranza che possa ricostruirsi quell’insieme zoologico e botanico che popola le acque dolci, quale plancton e microorganismi, che costituiscono un ottimo cibo per la fauna ittica. La zona del fiume interessata ai lavori è particolarmente ampia ed operare in questo periodo in alveo richiede esperienza, capacità specifica e tecnologia all’altezza per cui la Comunità Montana ha deciso l’affidamento dell’opera ad un’impresa specializzata nel settore. L’azione di rinaturalizzazione di un tratto di fiume è seguita con particolare attenzione dalle associazioni di pescatori che saranno i primi a valutarrne l’effettiva efficacia sulla crescita spontanea dell’ittiofauna.
Dario Furlanetto, attuale direttore del parco dell’Adamello, nella sua precedente esperienza in qualità di direttore del parco del Ticino, aveva sperimentato con successo le isole di massi ciclopici nell’alveo dl grande fiume, per ridurne la velocità laminare del flusso idrico e creare isole per il ripopolamento naturale dell’ittiofauna. Oltre all’aspetto biologico, il fiume acquista così anche un altro andamento ed un’immagine decisamente diversa e più interessante anche ai fini naturalistici e sportivi. Sulla sponda idrografica sinistra del fiume, infatti, si sviluppa la grande ciclovia in fase di completamento, sempre a cura del Parco dell’Adamello e della Comunità Montana di Vallecamonica, che collega il Tonale al Po e che si avvale di tracciati storici, rivitalizzati e restaurati appositamente, che si collegano ai tracciati più recenti, quali la Vello-Toline e la ciclovia dell’Oglio a sud del Sebino.
I lavori in alveo e la rinaturalizzazione spondale idrografica destra del fiume (per intenderci: ai piedi della Concarena) completano così l’immagine di un grande corso d’acqua che nel suo tratto alpino e vallivo diventa un’attrazione turistica per pescatori, cicloamatori, praticanti del trekking e passeggiate eco-naturalistiche. A marzo sono previsti altri lavori in alveo e sulle sponde del fiume Oglio nel tratto compreso tra Darfo e Costa Volpino, dell’importo di 120mila euro, con un intervento diretto di Regione Lombardia tramite Ersaf, che ha affidato l’incarico di progettazione ed esecuzione alla Comunità Montana di Vallecamonica.
DAVIDE ALESSI
26 gen 2015 00:00