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Brescia
di L. ZANARDINI 20 feb 2015 00:00

Il Famedio torna a fare il Famedio

Attualmente il Famedio nell'area monumentale del Vantiniano ospita solo un busto funebre e una scultura. Verrà posta (ogni anno il 9 novembre) una lapide commemorativa con i nominativi dei cittadini illustri scelti dal Comune su segnalazione di un'apposita commissione. L'intervista a Sergio Onger

Il prossimo 9 novembre 2015 cade la ricorrenza dei 200 anni dalla posa della prima pietra per la realizzazione del cimitero Vantiniano. E all’interno del cimitero è presente il Famedio, un edificio destinato ad accogliere il ricordo dei cittadini bresciani illustri. Attualmente, però, il Famedio ospita un solo busto funebre (alla memoria del musicista Costantino Quaranta), posato nel 1865, e una scultura realizzata dall’artista Giovanni Battista Lombardi e dedicata al pittore Giambattista Gigola. Una Commissione apposita proporrà alla giunta comunale i nominativi dei cittadini illustri o benemeriti deceduti a partire dall’1 gennaio 2000 e fino al 31 dicembre 2014. La Commissione, successivamente, potrà proporre i nominativi di cittadini illustri o benemeriti deceduti nell’anno precedente e anche in periodi antecedenti al 2000. Ne parliamo con Sergio Onger, presidente dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti e membro della commissione consultiva istituita dal sindaco Emilio Del Bono.

Prof. Onger, proviamo a ricostruire la genesi del Famedio…

Brescia aveva istituito il Famedio o Pantheon nella seconda metà dell’Ottocento, perché era già un’idea di Vantini; in realtà poi i lavori partirono nel 1868 con finanziamenti dell’Ateneo di Brescia e continuarono per tutta la seconda metà dell’Ottocento. Poi nel Pantheon ci finirono solo due monumenti a ricordare due grandi personalità. Il sindaco Del Bono ha voluto riprendere le funzioni del Famedio per far sì che finalmente vi trovino posto, o quantomeno siano ricordate, le grandi personalità della cultura e della società bresciana. Sostanzialmente il regolamento si ispira a quello del Famedio milanese.

Quanto è importante recuperare il senso della memoria?

Il problema della memoria è comune a tutta la società occidentale. Senza scomodare Foscolo e “I Sepolcri”, è indubbio che è importante ricordare e commemorare queste figure che devono servire da esempio alle generazioni più giovani.

Il Vantiniano è uno scrigno di storia…

È, forse, uno dei musei più belli di Brescia e uno dei cimiteri più belli d’Italia. Ricordiamo sempre il cimitero di Staglieno di Genova (1851), Il Monumentale di Milano (1895) e il Verano di Roma (1859) e ci dimentichiamo il nostro: nasce molto prima ed è stato progettato da un unico grande architetto con un’unità stilistica e monumentale che lo rendono un vero e proprio museo a cielo aperto. Andrebbe sicuramente valorizzato. Dovrebbe essere uno dei percorsi da offrire ai nostri turisti e ai nostri cittadini.

Potrebbe essere interessante recuperare il valore storico del Vantiniano attraverso il coinvolgimento delle scuole…

Senza diventare necrofili, perché saremmo poco capiti dai giovani. Dobbiamo avere la misura giusta per avvicinarli a questo tema. È indubbio che il cimitero Vantiniano possa essere una passeggiata d’arte e di memoria: organizzare visite guidate al Vantiniano sarebbe una cosa importante e molto utile.
L. ZANARDINI 20 feb 2015 00:00