lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di L. ZANARDINI 23 dic 2015 00:00

I "voti" alla giunta Del Bono

In una sorta di mini bilancio di metà mandato, il sindaco Del Bono ha attribuito alla sua giunta un voto tra il sette e l'otto. Fermo restando che dare i voti non è per niente facile, proviamo a individuare i punti di forza e di debolezza dell'attuale amministrazione, almeno per quello che si può evincere dall’esterno

Se molto è stato realizzato per il continuo rilancio dell'attrattività culturale, molto rimane da fare ancora sul tema delle bonifiche. Per quanto riguarda l'impiantistica sportiva, positiva la scelta della pista di atletica a Sanpolino, anche perché la città non poteva attendere così a lungo la risoluzione della vicenda Calvesi. Serve qualcosa di più per favorire la collaborazione con i Comuni limitrofi e magari in futuro immaginare l'estensione dei confini cittadini.

Non è ancora chiaro del tutto cosa succederà nella zona Fiera visti anche i ritardi della Camera di Commercio, azionista di maggioranza dell'Immobiliare Fiera.

Nella giunta (tre sono dei tecnici) forse sarebbe più opportuno attribuire più spazio agli assessori, ma questo è molto simile a quello che avveniva già nel periodo di Corsini e risponde anche al meccanismo elettorale: eleggiamo il sindaco, non gli assessori. Del Bono accentra molto, elogi e critiche, su di sé, memore del passato dove la giunta Paroli ha pagato il mancato controllo degli assessori (sembravano battitori liberi senza vincoli di mandato). Un altro errore in cui incorrono molte amministrazioni è quello di “privilegiare” un quartiere rispetto a un altro, pagando poi lo scotto in chiave elettorale… Corsini sottovalutò il centro storico, Paroli le periferie. In questo caso è chiaro il piano per la zona Ovest della città che è partito dalla strategica via Vallecamonica. Scongiurato anche il campus alla Randaccio, perché non serve, specie in una zona diversa da quella nord della città dove sono collocate le facoltà.

Nel 2016 il Comune sarà chiamato alla prova dei conti, perché si ridurranno ulteriormente i trasferimenti statali. Sarà necessario alienare parte del patrimonio o basteranno le attuali politiche? La vera sfida per il 2016 è rappresentata dal nuovo sistema di raccolta differenziata: si parte da un dato molto basso (37,5%) e servirà una campagna comunicativa efficace. Evitato, intanto, il porta a porta spinto che avrebbe sconvolto le abitudini dei bresciani.

Sul fronte delle azioni intraprese, arrivano buoni riscontri dalla pedonalizzazione del centro e dagli sviluppi di Bicimia. Quest’anno hanno mosso i primi passi anche i consigli di quartiere, che sono uno strumento di dialogo importante con il territorio: va oliato (ma si tratta pur sempre dell’anno zero) il meccanismo di coinvolgimento per evitare che si possano creare aspettative sbagliate. Bisogna anche incrementare le politiche della casa: il tema dell’emergenza abitativa è comune a tutte le città. Come fare per smuovere il mercato delle case sfitte? Ultimo punto. Il nuovo sistema di welfare partecipato sulla carta ha molti punti interessanti, resta da valutare poi concretamente cosa succederà con le associazioni.
L. ZANARDINI 23 dic 2015 00:00