I Vigili del Fuoco di Brescia: chiediamo di lavorare meglio!
Incontro ieri presso il Comando di via Scuole con una delegazione di parlamentari bresciani: a rischio lo svolgimento di un servizio essenziale
L’elenco dei problemi presentato è senza fine, a partire da mezzi vetusti e in numero insufficiente e da carenze di organico divenute ormai inaccettabili. Quattro i punti caldi, tutti – hanno ricordato i Vigili del Fuoco bresciani - legati all’urgenza di garantire un servizio efficace, efficiente e celere ai cittadini.
Molti i casi “emblematici” sottoposta alla delegazione di parlamentari. Su tutti il presidio di San Polo, fondamentale per coprire una fetta di città e di Bassa - attivato con fondi Expo negli spazi messi a disposizione dalla Croce Bianca - che con il 31 ottobre rischia di chiudere.
C’è poi la vicenda dei 38 capisquadra che mancano all’appello, vale a dire la metà di quelli previsti dalla pianta organica. Ma, come hanno ricordato i Vigilil del Fuoco nel corso dell’incontro, c’è la barca per il soccorso sul Garda ferma da maggio perché mancano mille euro per acquistare dell’antivegetativa. E ci sono infine autopompe insufficienti, al punto che talvolta c’è personale per formare più squadre di quanti non siano i mezzi.
Punti sui quali i Vigili del Fuoco, al termine dell’incontro tra il comandante ing. Giulio De Palma, il dirigente regionale ing. Dante Pellicano e i parlamentari bresciani - gli onorevoli Mario Sberna (Per l’Italia - Cd), Claudio Cominardi(M5S), Stefano Borghesi (Lega Nord), Miriam Cominelli (Pd) e Luigi Laquaniti(Pd), il senatore Guido Galperti (Pd) e i consiglieri regionale Michele Busi (Patto Civico) e comunale Laura Gamba (M5S) - hanno ottenuto delle promesse: la sollecitazione perché nuovo personale qualificato - capisquadra e capireparto - venga assicurato al comando di via Scuole, l’assicurazione che la barca torni ad essere in breve operativa, quella dell’arrivo prossimo di due nuove autopompe e la rassicurazione sulla creazione di un distaccamento permanente a San Polo, senza che il venir meno di Expo ponga fine ad un’esperienza rivelatasi assolutamente funzionale.
M.VENTURELLI
06 ott 2015 00:00