Fism. Siglato l'accordo tra le paritarie e la Loggia. Intervista al presidente Pesenti
Nelle scorse settimane è stata approvata la convenzione tra il Comune di Brescia e le scuole paritarie della città. Gli auspici, gli sviluppi e le sottolineature del presidente della Fism Massimo Pesenti
Qualche osservazione?
Da un lato c’è l’auspicio che a livello comunale ci sia una condivisione da parte di tutti, penso che il tema dell’educazione nelle scuole dell’infanzia sia trasversale, indipendentemente dai vari schieramenti. Speriamo che su questi temi non ci siano divisioni, ma un sentire comune, nella consapevolezza che queste scuole forniscono un servizio pubblico indispensabile per i nostri territori. È un servizio di qualità, un servizio legato alle comunità locali in cui sono inserite le scuole. Per questo auspichiamo che, su questo modello, anche nei Comuni della provincia si possano fare delle convenzioni di un certo tipo. Molti di questi hanno già in essere delle convenzioni e, complessivamente, la nostra provincia è virtuosa da questo punto di vista, ma è pur vero che ci sono delle situazioni un po’ più critiche. L’appello che mi sento di fare alle amministrazioni comunali è di valorizzare la scuola dell’infanzia, ponendola ai primi punti nell’elenco delle realtà da promuovere: è un servizio indispensabile, specialmente per le famiglie, in un periodo non semplice come questo.
La Regione ha lanciato l’iniziativa “Nidi gratis”. Di cosa si tratta?
È un tema importante e complesso. Si tratta di una proposta della Regione che fornisce la possibilità di iscrivere agli asili nido comunali o convenzionati i propri figli gratuitamente, senza alcun onere a carico della famiglia. L’unico problema è che, da un punto di vista tecnico, l’iniziativa rischia di non coinvolgere i “nidi” convenzionati e paritari come i nostri. All’interno del Comune di Brescia abbiamo 6 nidi, come del resto altri sono presenti sul resto del territorio. Ci sono alcuni dettagli tecnici che non consentono di applicare questa proposta − che riteniamo interessante − a questo tipo di scuole. Verrebbe così a crearsi un panorama di disparità da un lato, con alcune famiglie che potrebbero usufruire di questo vantaggio e altre no, dall’altro verrebbe a crearsi una certa differenziazioni fra gli asili nido. È un quadro che, nell’ottica di un sistema che è sempre stato ed è integrato, potrebbe rappresentare una forzatura che meriterebbe attenzione. Come Fism auspichiamo che la Regione in primis e poi i Comuni che devono applicare questa normativa tengano conto della situazione, facendo in modo che anche i nostri asili nido possano usufruire di questa proposta che, ovviamente, va a vantaggio delle famiglie.
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R. GUATTA CALDINI
04 lug 2016 00:00