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Brescia
28 giu 2016 00:00

Fazzoletti rossi alle finestre del carcere

Non è frequente che siano gli stessi detenuti a voler testimoniare la loro sensibilità su un tema così delicato come quello della violenza di genere. La testimonianza arriva da Canton Mombello

I detenuti del carcere di Canton Mombello, a seguito dei drammatici e ricorrenti fatti di cronaca, hanno sentito la necessità di avviare una riflessione sul tema della violenza di genere e sui cosiddetti femminicidi.

La richiesta, fortemente sostenuta dalla Direttrice Francesca Gioieni e prontamente accolta dalla Garante dei Detenuti del Comune di Brescia, Luisa Ravagnani, è nata dagli studenti dell’Istituto Tartaglia-Fortuny sezione carcere, coadiuvati dalla prof. Antonella Tonoli, ma il percorso sarà offerto a tutti i detenuti il cui pensiero è ben rappresentato dalla parole che essi stessi hanno scritto: “Vorremmo esprimere la nostra vicinanza a tutte le donne vittime di odio, rabbia e disamore… La donna ci dà la vita, ci cresce, ci cura e ci protegge, senza una donna vicino non può esistere l’amore”.

Gli studenti detenuti hanno pensato di comunicare all’esterno delle mura il loro sincero convincimento appendendo, oggi e per qualche giorno, dei fazzoletti rossi alle finestre del quarto e terzo piano dell’ala nord e sud, visibili a chi percorre il perimetro della casa circondariale.

Tale iniziativa, apprezzata e condivisa dall’Associazione Carcere e Territorio con il suo presidente Carlo Alberto Romano, si situa in un intenso percorso di incontri e riflessioni interne all’Istituto, che prenderà il via nei prossimi giorni e vedrà il coinvolgimento di diversi esperti psicologi e criminologi e di realtà che da tempo si occupano di questo problema, anche dal punto di vista maschile, come il Cerchio degli Uomini, rappresentata dal suo presidente, Aldo Braga.
28 giu 2016 00:00