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Brescia
di M.VENTURELLI 25 giu 2015 00:00

Emergenza sfratti: problema irrisolto

I dati diffusi dal ministero dell'Interno confermano che anche nel Bresciano quella della casa continua a essere una questione delicata. Il parere del Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio)

I dati forniti dal Ministero dell'Interno in relazione agli sfratti convalidati nel 2014 nel Bresciano confermano l'emergenza casa come un fenomeno sempre più radicato e difficile da risolvere.

Gli sfratti convalidati nel 2014 risultano in leggero aumento nell'ambito del Comune capoluogo (+ 9% con 802 sfratti nel 2014 in luogo dei 733 sfratti del 2013) mentre per quanto riguarda gli altri Comuni della provincia si registra una lieve flessione (- 8 % con 1436 sfratti convalidati nel 2014 e 1557 nel 2013). Nel caso poi della Lombardia vi è un incremento del 3,5 % degli sfratti convalidati mentre a livello nazionale l'aumento è del 5%.

“Il dato di fondo – afferma Fabrizio Esposito, segretario del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl - è che ci troviamo dinanzi ad un numero impressionante di famiglie coinvolte nell'emergenza casa: agli sfrattati si aggiungono infatti coloro che non hanno più potuto pagare il mutuo e che vengono sottoposti a pignoramento immobiliare”. Il fenomeno dell'emergenza casa, dunque, è tutt'altro che in via di risoluzione.

Ad esempio nel caso della Provincia di Brescia la media degli sfratti convalidati dal 2009 al 2014 è stata di circa 2100 sfratti all'anno mentre nel triennio precedente, dal 2006 al 2008, erano stati convalidati circa 1150 sfratti all'anno.

Non deve pertanto stupire che nel 2014 a Brescia sono state presentate 3577 richieste di esecuzione dello sfratto mentre gli sfratti complessivamente convalidati erano 2238 oppure che in Italia le richieste di esecuzione sono quasi il doppio dei provvedimenti di sfratto (150mila richieste di esecuzione pendenti nel 2014 a fronte di circa 77mila sfratti convalidati).
“Inoltre, - afferma ancora il Sicet - trattandosi di un problema che riflette un cambiamento strutturale della domanda abitativa, non sono sufficienti i provvedimenti che mirano semplicemente a gestire la fase acuta del problema”.

Negli ultimi due anni Stato e Regione Lombardia hanno varato alcune azioni che costituiscono quanto meno una presa d'atto dell'emergenza sfratti e della necessità di intervenire con apposite misure tampone. “Resta però del tutto assente – conclude il sindacato inquilini di via Altipiani d’Asiago - una politica abitativa orientata al medio-lungo periodo: manca una riforma organica della legge 431/98 che regola il mercato delle locazioni e, soprattutto, un rifinanziamento del settore delle “case popolari” che è indispensabile per costruire un sistema d'offerta pubblica adeguato al fabbisogno ed in linea con quelli dei Paesi Europei più avanzati”.
M.VENTURELLI 25 giu 2015 00:00