Due comuni della provincia presenti all'asta dell'Anpe
Venerdì 29 gennaio si è svolta a Brescia una delle più imponenti aste immobiliari che si ricordi nella nostra provincia. Erano in catalogo 950 immobili. I notai dell’Anpe delegati dal Tribunale alla vendita ne hanno assegnato 200. Balza all’occhio, tra le proposte presentate dall’Anpe, la presenza dei comuni di Comezzano e di Trenzano. Due piccole comunità. Ma i due paesi sono presenti con ventinove lotti che verranno battuti all’asta l’11 marzo: nove Comezzano e venti Trenzano
Venerdì scorso a Brescia si è svolta una delle più imponenti aste immobiliari che si ricordi nella nostra provincia. Erano in catalogo 950 immobili. I notai dell’Anpe delegati dal Tribunale alla vendita ne hanno assegnato 200. Poco più del 20%. E’ una percentuale elevatissima, se si considera che in passato spesso a fatica si assegnava il 2% degli immobili. E’ il segno che accanto a chi ha perso casa, sempre di più vi è chi ha trovato particolarmente conveniente partecipare alle aste per comprare una casa. Non solo imprese e speculatori, ma sempre di più giovani e famiglie.
Balza all’occhio, tra le proposte presentate dall’Anpe, la presenza dei comuni di Comezzano e di Trenzano. Due piccole comunità. Ma i due paesi sono presenti con ventinove lotti che verranno battuti all’asta l’11 marzo: nove Comezzano e venti Trenzano. Appartamenti, ville, negozi, perfino una cantina, e un terreno. All’asta per fallimenti o per esecuzioni immobiliari. Il debitore smette di pagare, magari il mutuo, e il creditore (quasi sempre la banca) pignora i beni oggetto del debito.
Tra i lotti anche una villa con piscina: base d’asta 614mila euro. Secondo il sindaco di Trenzano, Andrea Bianchi, “il sistema non premia il merito e il sacrificio, e spesso mortifica i progetti di vita.
Sono consapevole che molti siano in difficoltà e potrebbero avere vergogna a presentarsi ai servizi sociali per chiedere aiuto, ma è fondamentale che lo facciano perché solo così potremo aiutarli”. Anche se, “senza soldi da Roma” i comuni possono fare ben poco per “aiutare i propri cittadini”.
SERGIO ARRIGOTTI
03 feb 2016 00:00