Don Milani narrato da Paolo Landi
Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani. Il Priore di Barbiana nacque infatti nel maggio del 1923. La ricorrenza è occasione per approfondire la figura del sacerdote e maestro che, nel paese di Barbiana, nel Mugello, in provincia di Firenze, fondò dal nulla e nel nulla una scuola popolare per i ragazzi più poveri: giovani operai e contadini. A Isorella la Parrocchia di S. Maria Annunciata e l’Azione Cattolica hanno organizzato martedì 24 ottobre alle 20.30 presso l’oratorio un incontro particolarmente interessante per approfondire la figura di questo eccezionale testimone del nostro tempo. Del suo “I care”, hanno infatti chiamato a parlarne Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani. Il Priore di Barbiana nacque infatti nel maggio del 1923. La ricorrenza è occasione per approfondire la figura del sacerdote e maestro che, nel paese di Barbiana, nel Mugello, in provincia di Firenze, fondò dal nulla e nel nulla una scuola popolare per i ragazzi più poveri: giovani operai e contadini. A Isorella la Parrocchia di S. Maria Annunciata e l’Azione Cattolica hanno organizzato martedì 24 ottobre alle 20.30 presso l’oratorio un incontro particolarmente interessante per approfondire la figura di questo eccezionale testimone del nostro tempo. Del suo “I care”, hanno infatti chiamato a parlarne Paolo Landi, che di don Milani fu allievo proprio a Barbiana. Lo affiancherà Fausto Piardi, direttore del Cfp Bonsignori di Remedello. L’incontro sarà moderato dal direttore del nostro settimanale.
Paolo Landi è uno degli allievi più noti di Barbiana, uno dei ragazzi che da figlio di mezzadri diventa sindacalista di livello internazionale. A testimonianza del successo del metodo educativo di Don Milani. Nato a Vicchio nel 1948, dopo la scuola elementare e di avviamento lavoro, arriva a Barbiana e segue la scuola di Don Milani negli anni 64/65. Si diploma e parte per Inghilterra e Francia. Frequenta un corso di economia e sociologia a Cambridge e Londra. Nel corso degli anni ricopre cariche di rilievo nel sindacato della Cisl milanese, di cui diviene segretario provinciale dei tessili a Varese e poi segretario nazionale a Roma. Promuove il sindacato europeo, lavora a Bruxelles e diviene consulente della UE. Nel 1988 lascia il sindacato e promuovere l’Associazione Italiana Difesa Consumatori Ambiente, l’Adiconsum di cui sarà presidente per 25 anni.
Su Barbiana ha scritto anche un libro. “La Repubblica di Barbiana” in cui racconta la sua esperienza alla scuola di Don Milani. Una scuola “potente” in cui si insegnava ai ragazzi a “parlare al mondo con parole di giustizia e profezia”. Con il suo “I care”, mi interessa, don Milani voleva sottolineare l’importanza del senso di responsabilità del singolo sul tutto, della partecipazione alla vita politica, sociale e culturale., che di don Milani fu allievo proprio a Barbiana. Lo affiancherà Fausto Piardi, direttore del Cfp Bonsignori di Remedello. L’incontro sarà moderato dal direttore del nostro settimanale.
Paolo Landi è uno degli allievi più noti di Barbiana, uno dei ragazzi che da figlio di mezzadri diventa sindacalista di livello internazionale. A testimonianza del successo del metodo educativo di Don Milani. Nato a Vicchio nel 1948, dopo la scuola elementare e di avviamento lavoro, arriva a Barbiana e segue la scuola di Don Milani negli anni 64/65. Si diploma e parte per Inghilterra e Francia. Frequenta un corso di economia e sociologia a Cambridge e Londra. Nel corso degli anni ricopre cariche di rilievo nel sindacato della Cisl milanese, di cui diviene segretario provinciale dei tessili a Varese e poi segretario nazionale a Roma. Promuove il sindacato europeo, lavora a Bruxelles e diviene consulente della UE. Nel 1988 lascia il sindacato e promuovere l’Associazione Italiana Difesa Consumatori Ambiente, l’Adiconsum di cui sarà presidente per 25 anni.
Su Barbiana ha scritto anche un libro. “La Repubblica di Barbiana” in cui racconta la sua esperienza alla scuola di Don Milani. Una scuola “potente” in cui si insegnava ai ragazzi a “parlare al mondo con parole di giustizia e profezia”. Con il suo “I care”, mi interessa, don Milani voleva sottolineare l’importanza del senso di responsabilità del singolo sul tutto, della partecipazione alla vita politica, sociale e culturale.
