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Berlingo
di REDAZIONE 01 ago 2019 12:28

Don Guana, porto nel cuore tanti volti

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Don Gianluca Guana, nuovo parroco di Berlingo e Berlinghetto, si racconta in questa intervista

Come rivede le esperienze che ha vissuto ad Adro, Carpenedolo e Salò, Villa e Campoverde?

Le esperienze passate mi hanno confermato che ‘non esiste nulla di più caro di Cristo!’ Ha più volte affermato papa Benedetto: ‘all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva’. Questa persona è Gesù! Ho imparato che, per quanto si possa vivere e fare esperienze, non si gusta pienamente la vita se non si vive un’intimità con Gesù. Eppure il suo volto, la sua presenza, il suo sostegno si concretizzano nelle persone, negli amici che poco alla volta ho incontrato. Attraverso gli amici, il Signore ci purifica e ci fa maturare. Questa verità l’ho sperimentata molte volte. Ho imparato che l’amicizia non è una relazione fugace e passeggera: ha bisogno di stabilità e fedeltà. L’amicizia è così importante che Gesù stesso si presenta come amico: ‘Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici’ (Gv 15,15). Per grazia anche noi siamo veramente suoi amici e possiamo condividere questa esperienza ovunque perché l’amicizia con Gesù è indissolubile! L’amicizia è un regalo della vita e un dono di Dio.

C'è un versetto del Vangelo che l'ha accompagnato nel sacerdozio?

‘Dio ama chi dona con gioia’ (2 Con. 9,6): Penso che questo sia lo sguardo di Cristo su di me, la Sua attenzione che sperimento quotidianamente… mi piace soffermarmi e gustare queste parole. La nostra esistenza è un dono di Dio per noi e di noi agli altri!

In questi anni di Ministero sacerdotale su cosa ha concentrato l'attenzione?

Ho imparato che è fondamentale, necessario, dire di ’SI’ al Signore ogni giorno, perché sia Lui a guidare la mia vita, perché Lui possa disporre di me oltre ogni mio egoismo, oltre ogni mia fatica, oltre ogni mio limite. Quando prego l’Angelus penso al ’SI’ di Maria. Mi rendo conto che anche la mia quotidianità può essere il luogo nel quale Dio si presenta. Maria viveva con questa Presenza che dava gusto ad ogni istante, il passo al suo fare, la forma alla sua preghiera, la sostanza del suo silenzio.

Ha un Santo di riferimento?

Guardo ai santi come a coloro che hanno messo la loro vita nelle mani di Dio. Alcuni, in particolare, li ho conosciuti proprio durante questi anni di ministero, nell’azione pastorale e nella preghiera quotidiana di suore e frati con cui ho collaborato. Ho percepito il loro carisma e la strada del loro incontrarsi con Dio. Il vero legame è con Maria, la mamma di Gesù. Questa devozione ha origine nel cuore della mia famiglia. Fin da piccolo ho maturato un desiderio di affidamento alla ‘Madonna di Ardesio’, paese natale di mio papà. Trascorrevo in questo paese della Val Seriana nella bergamasca le vacanze estive con i miei nonni. Il Santuario distava poche centinaia di metri da casa. La preghiera quotidiana, la Santa Messa, il Rosario: si pregava sempre là. La dolce melodia delle campane accompagnava tutti momenti della giornata. La devozione a Maria mi ha accompagnato anche a Gardone negli anni della fanciullezza con la recita del Santo Rosario nel mese di maggio presso il Santuario della Madonna del popolo (Chiesa di San Rocco). Ad Adro sono stato accompagnato dalla ‘Madonna della Neve’, con momenti significativi presso il Santuario. Per non parlare del Santuario ‘Madonna del Castello’ di Carpenedolo. Qui a Salò non poteva mancare il ‘Santuario Madonna del Rio’… per giungere alla Chiese di ‘Santa Maria Nascente’ e ‘dell’Assunzione di Maria’. Maria è il modello di ogni vocazione compiuta. Lei è il corpo in cui Cristo si è potuto incarnare, si é reso presente. Tramite Maria, Gesù è entrato nel mondo! Lei lo ha offerto e portato nel mondo. Questa è la santità!

E' preoccupato per la prima esperienza da parroco?

Preoccupato? Non è il termine esatto. Piuttosto ‘inquieto’, come ogni uomo di fronte a nuove sfide e nuove responsabilità. Questo compito è voluto da Dio. Ho la certezza di essere sostenuto dalla preghiera di tutti coloro che mi hanno accompagnato fin qui. Ho accolto con gioia il mandato del nostro Vescovo e desidero viverlo pienamente e responsabilmente. Spero che mi attendano persone desiderose di camminare con me verso il Signore, di incontrare uomini e donne ‘assetati’ di santità, di felicità vera. In questi giorni ho riletto il salmo 33 che dice: ‘C’è un uomo che vuole la vita e desidera vedere giorni felici?’ All’origine di tutto c’è Dio che desidera la pienezza della nostra esistenza, della mia vita! Dio si fa mendicante del desiderio di felicità del cuore dell’uomo. Io sono certo di incontrare uomini così, testimoni di Cristo, ai quali Gesù stesso dice: ‘amici!’ Ed è con questo desiderio nel cuore che mi accingo ad abbracciare queste comunità parrocchiali.

In questi anni si è concentrato sui giovani, con le loro risorse e problematicità: può esserle di aiuto nel nuovo servizio?

Ogni esperienza che ho vissuto mi ha arricchito. Porto nel cuore volti ed amicizie di bambini, giovani ed adulti che mi hanno aiutato ad amare di più Cristo e riconoscere il bene che vuole per me.

Ha già operato nell'unità pastorale: da dove bisogna partire per creare comunione tra più realtà?

Ho mosso solo i primi passi di Unità Pastorale. Non sempre è semplice e non sempre funzionale alle esigenze dei parrocchiani. C’è molto da lavorare: tra sacerdoti, tra comunità cristiane, tra laici e sacerdoti insieme. Sono altresì certo che ‘noi siamo di Cristo e Cristo è di Dio’ (1 Cor. 3,23). Solo

REDAZIONE 01 ago 2019 12:28