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Montichiari
16 mar 2016 00:00

D'Annunzio: un futuro possibile? Sì, purché certo e veloce

Si è tenuto ieri nella sala consiliare del Comune di Montichiari un convegno sul rilancio dell'aeroporto. L'intervento di Enrico Marchi

Difficile immaginare se il convegno tenuto ieri a Montichiari possa avere indicato, a 17 anni dalla sua inaugurazione, un futuro possibile per il D’Annunzio. Troppe volte, infatti, nel corso degli anni il decollo che sembrava sempre a portata di mano è stato di volta in volta rinviato.

Quale spiraglio in più (la cautela è sempre d’obbligo) dal confronto a più voci sembra però essersi aperto grazie alla presenza di Enrico Marchi, presidente Save (la società che gestisce il Marco Polo di Venezia) e socio di riferimento di Catullo spa da un anno e mezzo. Ha fatto dell’aeroporto di Venezia il terzo scalo intercontinentale italiano, ha fatto crescere Treviso da 40 mila a 2,2 milioni di passeggeri, un anno e mezzo fa cominciato ad interessarsi del Catullo dei suoi bilanci in profondo rosso, portandolo a una crescita considerevole. E con lo scalo di Villafranca gli è arrivato anche il D’Annunzio.

Quella di Montichiari è stata per Marchi la prima uscita pubblica in territorio bresciano. Non si è sottratto all’invito rivoltogli dall’amministrazione monteclarense e dalla Provincia per sapere il suo punto di vista su un’infrastruttura fantasma. Davanti alle istituzioni e al mondo dell’economia bresciana che, forse per la prima volta, hanno deciso di fare squadra, il presidente di Save ha accettato la sfida del rilancio del D’Annunzio.

"Montichiari è centrale per il territorio – ha affermato - intorno ha un sistema politico ed economico unito in un disegno strategico, è al centro di infrastrutture di prim’ordine come Brebemi, A4, A21, Corda Molle e Tav”. È sostanzialmente nelle condizioni ideali per un futuro positivo. È su queste basi che per Marchi è ipotizzabile un D’Annunzio competitivo nel cargo e nel trasporto passeggeri. Interessanti le novità all’orizzonte: una gara per la costruzione di un deposito carburanti che permetterà ai 747 di non spendere cinque o seimila euro per andare a rifornirsi a Malpensa; la costruzione di una linea di manutenzione per riparare gli aerei, la ricerca di un connettore su strada che passi dalle aziende per ritirare i colli da spedire e convogliarli verso l’aeroporto.

Quelle ricordate sono per Marchi tre carte da giocare nell’immediato per convincere i vettori a orientarsi verso lo scalo merci bresciano. Sul fronte commerciale, poi, non mancano contatti con vettori, in grado di assicurare, già dall’inizio del prossimo anno qualche volo cargo.
In attesa di sviluppi un primo dato di certezza c’è: dalla prossima estate ci saranno due voli settimanali Meridiana per Olbia, mentre entro la fine dell’anno a Montichiari dovrebbe tornare anche Ryanair.

I rappresentanti bresciani hanno ascoltato con interesse, ribadendo, pur conto toni e argomentazioni diverse, che i tempi per la partita del D’Annunzio si vanno facendo sempre più stretti.
16 mar 2016 00:00