Ctb: dopo la partita del "Tric" si apre quella della governance
Il Comune sta per approvare le modifiche allo statuto dello Stabile necesserie per la sua partecipazione al bando che trasforma gli assetti dello spettacolo in Italia. Nelle settimane a venire, poi, il confronto con Provincia e Regione per assetti amministrativi che diano più forza allo stabile
La notizia è stata data dal sindaco Emilio Del Bono e dal suo vice e assessore alla cultura Laura Castelletti al termine della seduta di giunta nel corso della quale sono state approvate le modifiche allo statuto del Ctb.
"Oggi - hanno affermato - a fronte di un impegno economico che vede il Comune mettere, tra contributi diretti e indiretti, più del 70% delle risorse che dovrebbero arrivare allo stabile dai soci fondatori in parti uguali, nella governance del teatro la rappresentatività di Palazzo Loggia è minoritaria (un membro su cinque del cda)". Si tratta di una situazione, hanno continuato, che a fronte del progressivo disimpegno di Regione e Provincia rischia di porre molte ombre sul futuro dello stabile, perché si avrebbe una governance che rischia di rappresentare più chi non sembra credere effettivamente nel Ctb.
Di qui la richiesta di avviare un confronto per un riequilibrio della rappresentatività. "Il Comune di Brescia, pur in una stagione di ristrettezze economiche, continua a credere sull'importanza del Ctb e sulla necessità di una sua presenza nel tessuto culturale della città. Una presenza più equilibrata nella governance serve per dare solidità allo stesso teatro".
Per questo nelle prossime settimane, dopo una sostanziale condivisione già avuta con la Provincia che, vivendo ancora una stagione di grande incertezza prospettive future non meno ingarbugliate, riconosce che un ente come il Comune che crede anche nei fatti oltre che con le parole al Ctb e lo sostiene molto di più degli altri due enti, debba avere una maggiore rappresentatività, il confronto si sposterà sul tavolo regionale.
"Quello che andremo ad aprire - hanno sottolineato Del Bono e Castelletti - sarà un confronto sereno, non viziato da alcun intento polemico perché siamo veramente animati dall'intenzione di dare futuro e stabilità al nostro teatro. Quello che andremo a chiedere alla Regione sarà di credere sulle istituzioni culturali di quella che è la seconda città della Lombardia".
Nessuna mira di potere, nella partita della governance del Ctb, ma soltanto l'intenzione di dare allo stabile gambe più solide certezze per progettare il suo futuro in una visione pluriennale, proprio come chiede il bando messo a punto dal ministero per un'operazione di "pulizia" tra le tante realtà che oggi attingono ai fondi statali forse senza essere in possesso dei requisiti.
Il Ctb che per storia, tradizione e capacità di programmazione ha tutte le carte in regola per passare le forche caudine del riconoscimento del titolo di "teatro di rilevante interesse culturale" (e la conseguente ridistribuzione dei fondi del Fus, fondo unico per lo spettacolo) deve giocare questa importante partita, sapendo di avere soci fondatori che credono nella sua proposta e la sostengno.
M.VENTURELLI
19 gen 2015 00:00