Ci benedica padre...
La benedizione, immortalata da uno scatto, del proiettore della Sala della Comunità di Inzino è stata l'occasione per riflettere sul significato di questo gesto
Don Adriano è circondato da tre persone. Partendo dalla sua sinistra potrebbero essere il sacrestano che tiene in mano il secchiello con l’acqua benedetta, di seguito immagino sia il Parroco della Sala in questione e l’ultimo signore, nell’atto di farsi il segno della croce, potrebbe essere il proiezionista ma forse è troppo anziano per il digitale o un volontario che ha accompagnato lo sparuto gruppo di persone in cabina. Immagino che la sala che sta sotto alla cabina di proiezione sia traboccante di persone in festa per questo evento. Non lo so, ma lo immagino. Perché Festa sicuramente è stata in questa Parrocchia che ha visto il suo Cinema dotarsi, come i grandi multiplex cittadini, di un proiettore digitale che le consentirà di non chiudere e fare cinema per ancora tanti anni. Vedo nel gesto della Benedizione un rito tanto antico, ma nel contempo tanto moderno. Ha senso benedire un proiettore di ultima generazione che per giunta è costato una cifra consistente, che forse vedrà la Parrocchia impegnata a pagarla per molti anni. Si…ha senso! Ha un altissimo significato simbolico.
Con questo gesto si benedice il tempo presente, si benedice la contemporaneità, si benedice una Parrocchia, una Chiesa che vuole investire sul futuro. Si benedice una Chiesa che non sta chiusa in sacrestia, ma che esce e si dota degli strumenti per farlo. Si benedice una Comunità ecclesiale con i piedi ben piantati per terra, ma che guarda con orgoglio e con il cuore carico di speranza il futuro. Benedire è un gesto antico e moderno assieme. Che bello vedere un prete benedicente, che bene-dice, che dice-bene di sè, del mondo, del cinema, del teatro, della gente... Ci benedica Padre.
FRANCESCO GIRALDO
24 apr 2015 00:00