Chemioterapia al Civile: un casco contro la caduta dei capelli con l'associazione Esa
L’Associazione Esa, Educazione alla salute attiva, ha donato all’Ospedale Civile un casco (una cuffia) con il sistema Dignicap che raffredda il cuoio capelluto e riduce la possibilità della caduta dei capelli. Ne parliamo con Mariangela "Nini" Ferrari, presidente di Esa
L'acquisto del casco (62mila euro) è stato reso possibile grazie a un lavoro di rete che ha coinvolto anche la Fondazione Comunità Bresciana e la Fondazione Asm. "Siamo orgogliosi - continua la Ferrari - di aver raggiunto questo risultato in otto mesi. Abbiamo individuato l’esistenza di questa macchina utilizzata sperimentalmente a Merano e siamo riusciti a donarla a febbraio 2016 con le prime paziente bresciane trattate. È un traguardo importante dovuto alla sinergia e alla nostra capacità di catalizzare attorno al progetto tante sensibilità; la raccolta fondi è stata sostenuta da Fondazioni importanti come la Fondazione Comunità Bresciana e come la Fondazione Asm ma anche da migliaia di cittadini che hanno colto lo spirito dell’iniziativa e hanno voluto dare il loro contributo. Questo ci rende orgogliosi di far parte di una comunità che ha colto l’importanza del progetto".
Questo macchinario ha un risultato positivo, a livello statistico, sul 75%/80% delle persone che lo utilizzano. Ogni anno sono circa 500 le nuove pazienti in cura al Civile per il tumore al seno, di queste circa 200 potranno indossare la cuffia con il sistema “Dignicap”. "Ci sono alcune situazioni che non permettono l’utilizzo del casco. Volontariamente si potrà usufruire di questo servizio gratuito. Probabilmente una sola macchina potrebbe non essere sufficiente; ogni tre mesi l’Ospedale ci fornirà un report sul numero di pazienti trattati, sul loro stadio di soddisfazione e sul fatto se si crei o meno una lista di attesa, in quel caso abbiamo dato la disponibilità per l’acquisto di una seconda macchina".
Quando parliamo di Esa, facciamo riferimento a “una piccola associazione che esiste da nove anni con una sede operativa presso l’Ospedalino dei Bambini. Richiediamo una quota di 20 euro annuali che consentono alle nostre associate di fruire di alcune convenzioni con i tre Ospedali più importanti della città per avere il controllo senologico a condizioni economiche di vantaggio per donne dai 30 ai 49 anni e oltre i 70 anni, cioè per le fasce che non accedono allo screening mammografico della Regione. Siamo 12 donne volontarie e questi 20 euro annuali ci permettono di sostenere le spese vive per portare avanti i progetti”.
L. ZANARDINI
14 mar 2016 00:00