Casi di polmonite: si cercano le cause
Regione, aziende di tutela della salute e Comuni mobilitati per cercare le ragioni dei numerosi casi (già 150) che si stanno registrando nella Bassa orientale. Le misure annunciate dall'assessore giornale al Welfare Giulio Gallera
“Stiamo facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità. Fra qualche giorno avremo i risultati dei campionamenti che sono già stati effettuati". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, evidenziando che sono più di 150 gli accessi per polmoniti ai pronto soccorso dei presidi ospedalieri di Montichiari, Manerbio, Desenzano Del Garda, Gavardo, Asola e Castiglione delle Stiviere (Mn) e Mantova. Dal punto di vista dell'accertamento diagnostico, sono 2 i soggetti risultati positivi per legionella.
"Oltre ai due casi confermati - ha spiegato l'assessore - la stragrande maggioranza dei casi sottoposti ad una prima e tempestiva indagine diagnostica ha avuto esito negativo. Questa indagine non esclude comunque la presenza del batterio, pertanto verranno effettuati ulteriori approfondimenti. La ricerca eziologica, inoltre, si indirizza anche verso altri possibili cause".
"Ferme restando le inchieste epidemiologiche in corso - ha spiegato inoltre Gallera - per identificare eventuali luoghi comuni di possibile esposizione, è stata effettuata una verifica con i gestori degli acquedotti dei comuni bresciani interessati, confermando che non vi sono interconnessioni strutturate fra gli stessi che giustifichino un interessamento dei differenti comuni".
"In ogni caso - ha proseguito - anche per una restituzione alla popolazione sono in corso le analisi conoscitive su acqua potabile prelevata nei comuni con più casi, vale a dire Carpenedolo, Calvisano, Remedello, Montichiari, Acquafredda, e sono state date le informazioni di rito nei confronti del rischio legionella. Fino ad ora sono stati eseguiti 52 campionamenti in tutto: 24 sulla rete idrica ovvero in fontanelle pubbliche, serbatoi di acqua e casette dell'acqua e 28 in case private".
L'osservazione della diffusione territoriale di residenza è così distribuita nel Bresciano: 34 casi a Carpenedolo, 26 a Montichiari, 20 a Calvisano, 11 a Remedello, 9 a Acquafredda, 3 a Ghedi, 2 a Desenzano D/G, 2 a Isorella, 2 a Caso Lonato D/G, 2 a Caso Visano, 1 a Alfianello, 1 a Calcinato, 2 a Fiesse, 1 a Leno, 1 a Montirone, 1 a Polpenazze D/G, 1 a Sabbio Chiese, 1 a Sirmione. A questi numeri si aggiungono quelli del Cremonese e del Mantovano.
"Per creare una efficace rete ospedale-territorio – ha concluso Gallera - sono state predisposte azioni diversificate. Ats Brescia ha contattato i sindaci dei Comuni interessati per un primo aggiornamento. Sono in corso interventi per l'analisi della rete di distribuzione dell'acqua potabile e delle torri di raffreddamento. E' stata richiesta la collaborazione dei Medici di Continuità Assistenziale, dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Famiglia, affinché prestino particolare attenzione a pazienti affetti da sintomatologia respiratoria, provvedendo, se necessario, all'invio ai Pronto Soccorso e alla segnalazione all'Agenzia. Le Asst interessate alla situazione in corso sono in costante contatto con Ats di Brescia per l'aggiornamento tempestivo sia del numero dei casi che degli esiti degli accertamenti eseguiti".