Caffè Milano, attività storica
All’inizio come osteria, con una licenza rilasciata ad Antonio Codibue nell’agosto del 1912. E’ stato gestito sempre dalla stessa famiglia. Oggi dietro al bancone c’è Iole Codibue, proprietaria del bar dal 1974
Il Caffè Milano di Urago d’Oglio ha visto la storia. Quella del paese e quella dell’Italia. Non a caso è stato appena insignito dalla Regione Lombardia del titolo di “Attività storica”. D’altronde è aperto ininterrottamente da 108 anni.
All’inizio come osteria, con una licenza rilasciata ad Antonio Codibue nell’agosto del 1912. E’ stato gestito sempre dalla stessa famiglia. Oggi dietro al bancone c’è Iole Codibue, proprietaria del bar dal 1974, quando ha ereditato la gestione dal padre Antonio, che a sua volta era subentrato al nonno. In principio nel locale si serviva esclusivamente vino, poi nel 1915 arrivò la licenza per i superalcolici, e nel 1918 quella per il caffè. Oggi è un Bar adibito anche ad edicola, che Iole gestisce assieme alla figlia Amalia.
La signora Iole racconta come il locale sia stato un luogo privilegiato per conoscere i i cambiamenti sociali accaduti. “Io sono nata in questo bar, davo una mano a mio padre e mia madre fin da bambina” racconta. “Ho conosciuto persone nate nell’800, che mi parlavano di storie riguardanti la Grande Guerra. Adesso arrivano ragazzi nati dopo l’anno 2000. Ho assistito al boom degli anni 60, quando i contadini diventavano muratori. Ho visto l’esodo dalle campagne verso le industrie. Ho vissuto la piaga della droga a partire dagli anni Ottanta. Dal 2000 è iniziata la globalizzazione, e con questa, l’immigrazione. Il modo di gestire il locale è cambiato soprattutto nell’approccio dei clienti: prima vivevano il bar come luogo di ritrovo, ora più come luogo di passaggio”.
La signora Iole è una donna molto attiva nella comunità: è fondatrice dell’Avis di Urago, madrina del gruppo Alpini, appassionata di ricamo. E pure poeta dialettale. “Ho deciso” ha detto “di mettere in versi i miei ricordi migliori vissuti in questo locale”.