Brescia più forte nella lotta alla mafia
È da qualche giorno operativo in città il distaccamento della Direzione investigativa antimafia. Il commento di Gian Antonio Girelli, presidente della commissione regionale Antimafia
L’annuncio è stato dato dal procuratore generale Pierluigi Maria Dell’Osso che ha confermato come l’apertura del nuovo organismo sia avvenuta prima di Natale con personale di polizia giudiziaria organizzato in 4-5 uffici che saranno guidati da un colonnello della Guardia di Finanza distaccato dalla Dia milanese.
Nello specifico gli uomini della Dia, che a pieno regime saranno in tutto una trentina, si occuperanno dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico e nella società civile, ma anche del traffico illecito di rifiuti e di Expo 2015.
Il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, Presidente della Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia, ha così commentato l’importante novità. "L'ufficializzazione della costituzione a Brescia di una sezione della Dia è davvero un'ottima notizia. Da tempo a vari livelli si chiedeva che ciò avvenisse nella consapevolezza che il fenomeno mafioso ben presente in tutta la Lombardia, e in modo più che significativo a Brescia e provincia, avesse bisogno di questa realtà per poter essere efficacemente combattuto e sconfitto. È chiaro che ora si tratta di mettere a disposizione risorse umane e finanziarie per permettere alla Divisione di svolgere al meglio la sua attività. È altresì un ulteriore richiamo al senso di consapevolezza e responsabilità che istituzioni, realtà associative e cittadini devono sempre più assumere verso la mafia, l'illegalità e la corruzione. È una lotta che non si può solo delegare, ma intraprendere insieme”.
Per il presidente della Commissione regionale antimafia è urgente e indispensabile estromettere dalla politica e dalle istituzioni i disonesti, i collusi e i faccendieri. “Mi auguro – ha concluso - che presto anche nella realtà bresciana molte Istituzioni manifestino la volontà di aderire ad Avviso Pubblico e sottoscrivano la Carta di Pisa. È un preciso impegno, un'assunzione di responsabilità, capaci di prevenire il malaffare e individuare le "mele marce" presenti sul territorio."
REDAZIONE ONLINE
13 gen 2015 00:00