Brescia dice no al fanatismo e all'intolleranza
La città riunita ieri davanti al Grande per la manifestazione in memoria delle vittime di Parigi
Ai rappresentati delle istituzioni e di espressioni del mondo associativo locale si sono spontaneamente unite singole persone e tra queste tanti rappresentanti di quella comunità islamica locale che vive la città e si sente integrata in questa.
"Siamo sconvolti e spaventati - sono state le parole del Sindaco - ma la comunità civile deve dare una risposta solida a fatti come quelli di Parigi. Brescia si è sempre posta dalla parte della libertà e della democrazia, contro il fanatismo e l'intolleranza".
Alle parole di Emilio Del Bono hanno fatto seguito le note della banda Isidoro Capitanio che ha intonato le note della Marsigliese mentre sulla balconata del Grande venivano issati a mezz'asta il tricolore francese e quello italiano.
Nei commenti dei presenti tutto il dolore della città, la condanna di quanto accaduto a Parigi e di chi ha imbracciato un kalashnikov per uccidere in nome di Allah. Parole di condanna che sono giunte anche dai rappresentanti della comunità islamica che vive a Brescia e che troppo spesso sono chiamati in causa da chi, con ignoranza e superficialità, tende ad accreditare, anche con la violenza, l'equazione islam-terrorismo. "L'obiettivo del terrorismo è seminare odio - è stato il commento ricorrente - .L'Islam è tollerante e non ha niente a che fare con la violenza dei terroristi che hanno agito a Parigi". L'impegno a lotta contro la cultura della violenza che alimenta altro odio è obiettivo condiviso dai musulmani presenti alla manifestazione. "Gli attentatori di Parigi - hanno ricordato mentre risuonavano le note della Marsigliese - vogliono dividere l'Occidente e Islam moderato, non vogliono che europei e musulmani vivano in pace".
REDAZIONE ONLINE
18 nov 2015 00:00