Asl: 10 anni di screening oncologico
Si terrà oggi, lunedì 19 gennaio, il convegno dell’Asl “Prevenzione a Brescia, 10 anni di screening oncologico”. Diversi i relatori, fra questi, Carmelo Scarcella, direttore generale Asl, Fabrizio Speziani, direttore dipartimento e Michele Magoni, responsabile unità operativa
Sul fronte della prevenzione cosa rappresenta e qual è l’importanza dell’attività di screening?
Lo screening non permette di ridurre la patologia, non riduce i casi, ma previene la mortalità. Lo screening non elimina i tumori, ma li individuano in un momento in cui sono curabili.
Quali sono le patologie tumorali prese in esame e cosa indicano i dati? Naturalmente per quanto riguarda Brescia.
I tumori alla mammella, il tumore al collo dell’utero, che riguardano ovviamente la donna, c’è poi il tumore del colon-retto che invece riguarda entrambi i sessi, il primo per incidenza, anche se per fortuna negli ultimi anni si è riusciti a ridurre moltissimo la mortalità. Questi tumori possono essere identificati in fase precoce, rendendoli così, il più delle volte, curabili: per quanto riguarda il tumore alla mammella, se preso in face precoce, quasi tutti i casi sono curabili. Ormai arriviamo all’85%, di sopravvivenza.
Da quanto tempo sono in atto gli screening?
Per il colon è da 4-5° anni, il pap-test alla cervice è iniziato molto tempo prima. Anche se in modo struttturato è iniziato da una decina di anni. Sul fronte della prevenzione c’è un aspetto molto importante che rimane nascosto, le morti che preveniamo nessuno le vede. Attraverso il pap-test abbiamo ridotto moltissimo l’incidenza del tumore della cervice, adesso abbiamo pochi casi. Stessa cosa dicasi per il tumore al collo dell’utero.
Quali sono le regole da seguire per evitare il pericolo tumorale?
E’ importante fare lo screening, ed è importante avere uno stile di vita sano, questo per quanto riguarda tutti i tumori, dalle patologie cardiache a tutti gli altri aspetti: una dieta sana, rinunciare al fumo di sigaretta e fare movimento per avere un peso non eccessivo. Questi fattori da soli fanno i 2/3 dello stato di salute, potenzialmente evitando i due terzi della mortalità evitabile.
REDAZIONE ONLINE
19 gen 2015 00:00