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Ludriano
di SERGIO ARRIGOTTI 29 mar 2018 11:25

Angeli custodi del Lazzaretto

Sull’antica chiesa dei Morti del Lazzaretto, nella campagna della Bassa, vegliano alcuni volontari. Ora servono degli interventi per un nuovo restauro

C’è un luogo di culto amato e fonte di devozione popolare nel cuore della campagna di Ludriano di Roccafranca. È l’antica chiesetta dei Morti del Lazzaretto. Si tratta di un piccolo prezioso edificio incastonato nel mezzo della campagna della Bassa, proprio sulla rotta degli itinerari cicloturistici che attraversano la località Cesarina, uno degli scorci più suggestivi della pianura. La chiesetta risale al XVII secolo ed è stata eretta sull’area che fu appunto un lazzaretto per i malati di peste. La impreziosisce un imponente crocefisso posto all’esterno. È un luogo di pace, di preghiera e di devozione. Che invita a ritemprare lo spirito. E rappresenta un esempio bellissimo di quanto possa essere costruttiva e protagonista la devozione popolare. Perché sulla chiesetta veglia un gruppo di “angeli” volontari del posto. Alcuni anche ultrasettantenni. L’edificio è stato rimesso come a nuovo una prima volta nel 2016 grazie ai volontari che hanno compiuto un primo intervento di restauro dopo aver sistemato la monumentale croce, rifatta la copertura della chiesetta, e ricoperta di uno strato d’oro la statua del Cristo che ha assunto la fisionomia di un secolo fa. Abbellito anche il vialetto di ingresso, un piccolo capolavoro botanico, affiancato su entrambi i lati da magnifiche piante. Mentre sul retro della chiesetta è stato realizzato un recinto botanico nel quale crescere, come in un vivaio, un roseto da cui cogliere nuove piante per sostituire quelle che deperiscono.

Ma l’edificio necessita di costanti opere di manutenzione e restauro. Ora si tratta di intervenire all’interno, con il recupero e la messa in sicurezza di altri dipinti. I costi non sono da poco, visto che si tratta di un edificio sottoposto al controllo della Soprintendenza; per sistemare gli affreschi è necessario l’intervento di un restauratore professionista. I volontari hanno sistemato quanto possibile mobilitando chi sa lavorare come muratore e ha anche qualche pratica con il verde. Facendo affidamento su ore e ore di lavoro gratuito e su qualche donazione che ha consentito di acquistare i materiali per i lavori. Ci sono da sistemare gli intonaci della volta danneggiati dalle infiltrazioni di umidità. “Il progetto di recupero prosegue e serve un aiuto – sottolineano i volontari – anche chi devolve soltanto pochi euro diventa a suo modo artefice della salvaguardia della chiesa. Per questo motivo chiediamo aiuto: servono fondi, anche piccole donazioni. Per poter contribuire è sufficiente contattare la parrocchia”. Oltretutto i volontari devono difendere la chiesa dagli atti vandalici che accadono intorno all’edificio: il crocefisso è stato circondato da una grata di sicurezza, mentre è stato appena rimesso a dimora il roseto devastato la scorsa estate.

SERGIO ARRIGOTTI 29 mar 2018 11:25