Alzheimer: giornata di prevenzione e sensibilizzazione in Confartigianato
Dalle 15.30 di oggi un convegno all'auditorium di via Orzinuovi
Questa è la prima giornata per la prevenzione che Brescia ospita, all'interno della manifestazione nazionale giunta quest'anno alla IX edizione e che ha preso il via sul territorio italiano con diversi appuntamenti dal 2 aprile. "Si tratta di un’iniziativa molto sentita nell’intero sistema Confartigianato – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti – L’Alzheimer purtroppo è una malattia che riguarda da vicino sempre più famiglie: basti pensare che, secondo una rilevazione Censis, i malati in Italia raggiungono oggi quota 600mila. La maggior parte di questi sono assistiti a casa, per lo più da figli, partner e badanti e i costi diretti di assistenza, stimati in 11 miliardi di euro, ricadono per il 73% sulle famiglie. È quindi fondamentale parlare di questa malattia, condividere esperienze e fornire aiuto e sostegno a chi ne ha bisogno, creando una rete informativa efficace. Proprio questo è lo scopo della Giornata nazionale di prevenzione e sensibilizzazione della malattia dell'Alzheimer" conclude il presidente Massetti.
Dopo i saluti del presidente del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti e del presidente di Anap Brescia Luigi Venturini, l'intervento del Dott. Orazio Zanetti, responsabile dell'Unità Operativa Alzheimer IRCCS del Centro San Giovanni di Dio di Brescia; della Dott.ssa Cristina Geroldi, medico geriatra su “Diagnosi e terapie”; della Dott.ssa Samantha Galluzzi, medico Ricercatore Irccs presso il Centro San Giovanni di Dio su “Progetti di ricerca”, Silvana Morson, presidente dell’Associazione Italiana Malattia Frontotemporale che interverrà su “L’assistenza e il supporto ai caregiver”, oltre alla testimonianza della Dott.ssa Maria Agosti, già Direttore della Casa di Riposo di Ghedi, coordinati dalla Dott.ssa Elena Stefani, medico Unità Operativa riabilitazione funzionale Istituto clinico Città di Brescia – Gruppo San Donato.
In Lombardia, al 1° gennaio 2015 la quota di anziani con 65 anni ed oltre è salita al 21,6% della popolazione e le persone che soffrono di Alzheimer o demenze senili sono 68 mila, il 6,9 per mille della popolazione. Secondo il trend di crescita del 43% previsto per i Paesi del G7, nel 2030 si stima che in Lombardia i malati di Alzheimer o demenze senili saranno 97.000.
Considerando l’incidenza delle persone che soffrono di Alzheimer o demenze senili disponibile a livello regionale (6,9 ogni 1.000 persone) il recente studio dell'Osservatorio di Confartigianato Lombardia stima che i casi diagnosticati in provincia di Milano sono 21.000, segue la provincia di Brescia dove i casi sono 9.000, in provincia di Bergamo 8.000, in provincia di Varese 6.000, in provincia di Monza e Brianza sono 6.000, in provincia di Como sono 4.000, in provincia di Pavia sono 4.000, in provincia di Mantova sono 3.000, in provincia di Cremona sono 2.000, in provincia di Lecco sono 2.000, in provincia di Lodi sono 2.000 e in provincia di Sondrio sono 1.000.
Nel dettaglio: al 1° gennaio 2015, nella provincia di Brescia, su una popolazione totale di 1.265.007 residenti gli anziani sono 256.423, il 20,3% del totale, quota in linea con quella nazionale (21,7%) e regionale (21,6%). L’indice di dipendenza degli anziani – dato dal rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione in età attiva (15-64 anni) – è del 31,3%, in linea con quello nazionale, mentre l’indice di vecchiaia – dato dal rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di fino a 14 anni - è del 134,8% inferiore a quello nazionale del 157,7% e di quello regionale (152,6%).
REDAZIONE ONLINE
21 apr 2016 00:00