Alleanza tra Chiesa e donne
La parrocchia ha avuto l’idea originale di istituire un “Consiglio” composto da rappresentanti del sesso femminile
Come “ricucire” l’alleanza tra la Chiesa e le donne? Dall’Abate di Montichiari Cesare Cancarini giunge l’idea originale di istituire un “Consiglio” composto da rappresentanti del sesso femminile. L’obiettivo si inserisce nel solco del magistero di Papa Francesco che ha definito donne e uomini “anelli di una catena d’amore”: per questo dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta si vuole “dar vita a uno spazio di ascolto, non necessariamente decisionale, ma certamente di corresponsabilità che funga anche da luogo – prosegue l’Abate - per determinare itinerari e proposte educative per il mondo femminile di oggi e di domani”. Il “Consiglio”, che sarà composto da donne attive in associazioni, enti pubblici, aziende, istituzioni cittadine si dovrebbe riunire 4-5 volte l’anno per approfondire e promuovere proposte anche alla presenza di esperte relatrici che saranno invitate per l’occasione: il primo appuntamento è già stato fissato e si terrà giovedì 1° ottobre alle 20,45 nella sala grande del Centro giovanile San Giovanni Bosco di Montichiari.
Le motivazioni. “È evidente – afferma don Cesare richiamando alcuni passi di un libro del sacerdote e teologo Armando Matteo – che esista una questione urgente nella Chiesa italiana odierna: “Chi trasmette la fede per domani?” Possiamo tutti constatare che la ‘fortezza silenziosa’ della presenza delle donne viene meno e con essa la trasmissione materna della fede ai più piccoli”. Il riferimento è in particolare alla generazione femminile nata negli anni Settanta e Ottanta che si riconosce difficilmente in una Chiesa “il cui volto pubblico è prettamente maschile se non addirittura episcopale e che fatica a misurarsi con i cambiamenti reali del mondo e ad avere una percezione differenziata del nuovo ruolo e del posto che la donna riveste nella società”. Le motivazioni sottese a questa indifferenza o allontanamento le si trova in alcuni fattori che lo stesso Matteo scandisce con forza: “Le donne sono responsabili di tutto, ma poi alla fine non decidono praticamente di niente. Si desidera da loro un servizio concreto spicciolo, mentre le decisioni operative restano in mano alla componente maschile-clericale”. L’iniziativa dell’Abate di Montichiari potrebbe invertire questa tendenza consentendo di riprendere quel filo del discorso tra le donne e la Chiesa che in parte si è perso nel corso degli anni.